I colori di una federazione: 27-29 ottobre 2006

Dal 27 sera al 29 ottobre si è svolto a Roma l’incontro annuale della Federazione BombaCarta. Grande la ricchezza dell’esperienza vissuta. Sono stati splendidi giorni nei quali abbiamo condiviso storie e passioni (che insieme fanno l’esperienza).

Riportiamo un articolo tratto da Romasette che ha anticipato l’incontro.

Colori. Quello che forse più ci colpisce del visibile, i raggi solari che diventano oggetti, luce, movimento. È questo il tema che accompagnerà, per il 2006-2007, gli amici di BombaCarta, associazione per «l’esercizio e la riflessione sull’espressione creativa», come recita il sottotitolo nella home page del sito internet, fondata dal gesuita padre Antonio Spadaro. «È un “tema generatore” – dice a proposito dell’argomento scelto per il nuovo anno –. Non è un rigido binario lungo cui portare avanti le discussioni, ma serve a ispirare il lavoro futuro». Secondo padre Spadaro, si tratta di «un ponte interessante per comprendere la realtà: essa ci si manifesta attraverso il colore, che invece spesso è visto come qualcosa di accessorio, come un belletto».

La scelta di un tema così evocativo costituisce un segno di distinzione rispetto al passato, in cui gli argomenti erano più precisi. «Il colore consente di muoversi tra diverse arti, non interessa solo quelle visive», sostiene il fondatore di Bombacarta. «Fu proprio un gesuita – ricorda con una punta di orgoglio per la Compagnia a cui appartiene – a parlare per primo del rapporto tra musica e colori: Louis-Bertrand Castel, che nel 1725 presentò un clavicembalo oculare, in cui ad ogni nota corrispondeva un colore». In tal modo anche i sordi, sottolinea padre Spadaro, avrebbero potuto godere di una bella canzone, vedendola rappresentata come un quadro; mentre i ciechi avrebbero ascoltato note melodiose e visualizzato, così, tonalità e sfumature.

Un editoriale spiega ai “bombers” e ai navigatori le motivazioni e le riflessioni che stanno dietro a un concetto «ovvio, da alcuni punti di vista quasi banale» come quello dei colori. Il testo chiarificatore è scritto sia in inglese che in italiano. «Abbiamo deciso di proporlo in due versioni – sottolinea il gesuita – perché da un po’ di tempo abbiamo rapporti con due realtà statunitensi affini alla nostra, di Atlanta e di New York». Si apre anche all’estero, dunque, l’associazione. BombaCarta, in effetti, non «nasce come una scuola con delle sedi prestabilite – continua padre Spadaro – ma come rapporto di amicizia. Lì dove questi rapporti nascono i gruppi si sviluppano».

Dell’importanza dei legami interpersonali si parla anche nel “Manifesto di impegno culturale e creativo” di BombaCarta. «Impariamo l’arte dell’amicizia vivendo l’amicizia per l’arte», si legge infatti. Una frase che riassume lo spirito dell’associazione culturale e scuola di espressione creativa, nata nel 1997 con un obiettivo ben preciso: far uscire fuori dai cassetti di tante private scrivanie i romanzi e le poesie che si trovano nascosti all’interno. Dall’idea originale del fondatore, si è arrivati, in nove anni, a una realtà che coinvolge oltre 300 persone (tanti sono gli iscritti alla mailing list), e dal gruppo di amici si è passati addirittura a costituire una federazione di tante “associazioni gemelle”, sparse qua è là per l’Italia: da Genova a Palermo, da Varese a Urbino, da Reggio Calabria a Trento.

Numerose le attività della federazione. «Un sabato al mese ci si incontra per l’officina creativa – racconta Andrea Monda, uno dei membri del consiglio direttivo – in cui viene declinato attraverso le arti espressive un “sottotema”, se così possiamo chiamarlo, di quello principale scelto per l’anno in corso. In particolare tramite la narrativa e la poesia, ma anche con il cinema o la musica». La riunione è strutturata in modo interattivo, attraverso «workshop che consentono ai partecipanti di interagire tra di loro e con i relatori», continua. L’officina si svolge sempre all’Istituto Massimo dell’Eur (via Massimiliano Massimo 7, dalle 10.30 alle 17.30), e il primo appuntamento del nuovo anno è previsto per domani, 28 ottobre. Il Centro Chris Cappell di via Tomacelli ospita, invece, i laboratori. Si tratta di incontri settimanali più “pratici”, rivolti a una quindicina di persone al massimo, dedicati alla scrittura creativa, all’autobiografia e alla lettura. Il Centro accoglie anche BombaCinema, a cadenza mensile e diretta proprio da Monda. Che spiega: «Durante le riunioni visioniamo alcune clip tratte da film, poi seguono riflessioni e commenti».

Giulia Rocchi

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