Pornonazi, provocare per divertire e riflettere

Thor KunkelThor Kunkel, che nella quarta di copertina dispiega la sua zazzera spiovente e lo sguardo allucinato da montatore di film porno, è uno dei più controversi e discussi scrittori di lingua tedesca, pur non avendo, anche per motivi anagrafici, divise delle Waffen SS in armadio (cfr. il premio Nobel G. Grass). Con Pornonazi (Fazi, 2006) si cimenta in un temi difficili, capaci di incendiare il più timido dei critici letterari. Nel libro i due elementi che compongono l’astutamente ardito titolo vengono mescolati con mestiere, insieme a sfondi Berlino e Tripoli anni ’40, Marlene Dietrich plus Afrika Korps, in un cocktail molotov che tuttavia brucia solo superficialmente. In realtà, la scabrosità degli argomenti maschera una attenta, impietosa ma fredda, analisi della folle volontà di potenza nazionalsocialista e della guerra persa della “Kälte” biologica contro l’umano. Karl Fussman è uno scenziato e, incidentalmente e per motivi di mero carattere estetico – quella nera è l’unica divisa che attira realmente le ragazze – anche una SS. Il suo lavoro, ricercare con dedizione un rimedio germanicamente efficace contro le zanzare africane, incrocia la passione cinematografica del suo diretto nobile e sfaccendato superiore. Quest’ultimo si cimenta nella produzione di filmetti naturalistici con protagoniste talmente bionde da sfiorare l’albinismo. La star della (realmente esistita) casa di produzione cinematografica Sachsenwald è Lotte, pure blonde con una discreta inclinazione al sadismo e una morale sessuale piuttosto lasca. Ovviamente i due si amano, si può ben immaginare con quali risultati e quali difficoltà, visto che ci sono di mezzo passioni sado e intrighi maso, deserti libici e irascibili gestapo, nonchè alcuni bombardamenti a tappeto e una quasi trascurabile guerra totale. Per fortuna, al momento buono, arrivano gli Inglesi, o i Russi, a seconda della dose della anzidetta in sorte. Nonostante cio’, il finale è romantico, in ricongiungimento di destini molto più spirituale di quanto potessimo immaginare. Il magnetismo animale sembrerebbe aver avuto ragione perlomeno sulle mine e sulla avidità, che trova nel commercio di filmini contro concessioni petrolifere l’ennesimo fantasioso sbocco.
Kunkel, “cherubino del pudore e serafino dell’oscenità” è capace di trascinarci nel gorgo, facendoci da guida, senza dimenticare la carnale e ottusa bestialità del potere assoluto e i bombardamenti incendiari su Dresda e Amburgo. I suoi personaggi sono vivi e, per molti versi, indimenticabili, gli accoppiamenti tollerabili e -qui resteranno delusi i fan del genere- assolutamente nella media dei romanzi moderni.

Leggi i 3 commenti a questo articolo
  1. andrea branco ha detto:

    grazie ddt. prima di uscire mi ci voleva proprio questa tua. questo romanzo l’ho visto in libreria e ne ho lette pure alcune pagine…ma poi è rimasto lì. (per ora)
    grazie, buone feste.

  2. dreavilheadtz ha detto:

    non l’ho ancora notato in giro. Ma non vi pare che la Fazi si stia dando da fare? Ivan

  3. ddt ha detto:

    Oh, yezzz! alla fiera della piccola editoria, Più Libri Più Liberi, lo stand di Fazi (fuzzy) era addirittura doppio, le sue fazziste al banco numerosissime. Peccato l’irascibilità del grafico della casa che, da me giocoso (e inconsapevole) indirizzato alla lettura del Pornonazi, ha pensato volessi fare dell’umorismo e mi ha chiesto se fossi esperto del genere. Ho immediatamente confermato la mia specializzazione nel… porno, naturalmente.

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