New York: l’art sacré

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  1. silvana iuliano ha detto:

    Non conosco il libro (ammesso che di questo si tratti) e ad averlo in mano, senza soffermarmi troppo sull’immagine di copertina, sarei passata alle sue più sottili pagine, incuriosita unicamente dalle parole che l’anticipano.
    “L’art sacrè”: che ha a che fare questa immagine con l’arte sacra? La domanda è estemporanea, ma la risposta mi obbliga a riflettere, devo pur dirlo!
    Dunque, voglio spendere due parole, lo faccio, confortata dal fatto che leggerle non costa niente.
    Entro virtualmente nella metropoli e mi do alle sue luci e a quanto queste m’impongono sottilmente.
    E qui mi fermo, non è un romanzo che voglio fare!
    Passo ora all’immagine in copertina: la città sarebbe avvolta dalle tenebre se non fosse per le magiche luci che ne evidenziano alcune zone. Se riuscissimo a vederle con chiarezza scopriremmo che lì non si dorme ancora, c’è “vita”.
    La percentuale dei dormienti nelle altre zone è certamente molto più alta (che scoperta!). D’accordo è quella dell’acqua calda! ma il fumo, lo vedete il fumo?
    “L’illuminismo” prende fuoco e forse non solo virtualmente.

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