Report Laboratorio O’Connor aprile 2011

Lunedì 4 aprile: puntuale, ecco il nuovo appuntamento di “Lettori cercasi”, momento interamente dedicato agli appassionati di libri e di lettura, che BombaCarta, in collaborazione con il settore Eventi di Feltrinelli, svolge presso la libreria Feltrinelli-Galleria Sordi di Piazza Colonna a Roma.

Un incontro-laboratorio non troppo affollato, ma decisamente ricco di stimoli e spunti. Come sempre, un’occasione per confrontarsi su libri noti e su pagine meno conosciute, ma soprattutto per lasciar parlare i testi, per “entrare” dentro i testi. Ecco le 6 letture che sono state condivise:

Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5 (o la Crociata dei bambini), Feltrinelli Fantascienza ma non troppo nei due brani scelti da un romanzo che alterna una storia di science fiction alla testimonianza reale del protagonista, vittima degli orrori della seconda guerra mondiale. In primo luogo, due pagine che, con una scrittura essenziale, ma estremamente precisa, raccontano la giornata di Billy Pilgrim nella sua gabbia allo zoo. Non solo un elenco di oggetti che ricostruiscono un’ipotetica vita umana su Tralfamadore, ma anche un elenco di azioni semplici e banali (“Lei è felice, qui?” “Come quando ero sulla Terra, più o meno”). E a seguire poche righe del romanzo che incorniciano il bombardamento di Dresda: “Dresda era ormai come la luna, nient’altro che minerali”.

Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile felicità, Einaudi Un libro fatto di pensieri e spunti. Di riflessioni su momenti che viviamo come se non ci lasciassero niente, mentre invece producono straordinari cambiamenti in noi. Il brano scelto ha come argomento la lettura durante una vacanza estiva “naufragata” e interseca alla narrazione di piccolo un breve estratto dal Don Chisciotte di Cervantes (“Cervantes scriveva, Don Chisciotte viveva e io leggevo”).

 Don De Lillo, Rumore bianco, Einaudi Poche pagine, serrate e sarcastiche, su uno scampato disastro aereo. Un racconto sulla paura e su come, a pericolo scampato, ci si domandi perché mai si prova paura; due pagine sulla differenza fra un atterraggio con disastro e un atterraggio di fortuna: “Settemila chilometri di terrore primigenio”.

 Haruki Murakami, Norwegian wood (Tokyo blues), Einaudi Scarno e asettico racconto, da parte del protagonista del libro, del suicidio del suo migliore amico, Kizuki. Una narrazione “lontana” dal canone di dolore occidentale cui siamo abituati e figlia, invece, della cultura giapponese che vede la morte non come l’antitesi della vita, ma una delle sue parti più sostanziali.

 Elena Bono, Fenicotteri Una fra le bellissime poesie della produzione della scrittrice ligure. Un’immagine fermata in una istantanea, quasi un dipinto su tela, un richiamo, come è stato detto, a versi carducciani e una descrizione fatta di macchie di colore (rosso, bianco, nero) così vivide da sembrare palpitanti. Uccelli bellissimi che passano senza appartenere a nulla e “sognano il volo soltanto”.

 Nazim Hikmet Ram Una brevissima poesia del poeta turco Hikmet inserita all’interno di “Abbi cara ogni cosa” di John Berger. La riporto lasciando la parola esclusivamente alla poesia:

Mia amata, mia rosa,

il mio viaggio nella pianura polacca è iniziato:

sono un bambino felice e sbalordito

un bambino

che guarda il suo primo libro con le figure

di uomini

animali

oggetti, piante.

 La biblioteca dei Laboratori O’Connor è disponibile su Anobii.

Al prossimo incontro!

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