[Report] Officina di ottobre 2016

Sabato scorso, 22 ottobre, si è svolta la prima Officina di BombaCarta della stagione 2016/2017. Una ripartenza davvero speciale quest’anno, un po’ per il tema scelto (“A che serve la letteratura?”), quasi un ritorno alle origini, ai nostri “classici”, ed è stato bello rivedere Antonio Spadaro riaffacciarsi in una Officina in cui era di fatto il “protagonista” e un po’ per la partecipazione.

Mi riferisco soprattutto ma non solo a quei 63 ragazzi dai 16 ai 17 anni che da quest’anno accompagneranno tutto il percorso di BombaCarta da ottobre a giugno. Il risultato è stato una miscela esplosiva, insomma una vera BombaCarta!

Qui di seguito troverete i testi e i contributi di chi è intervenuto, abbiamo quindi voluto ripristinare la vecchia e sana abitudine del report delle Officine, perché non si tratta di un mero “evento” ma di un processo, di cui l’Officina è solo il momento più evidente. Siete quindi tutti invitati ad accompagnare questo processo e magari a segnarvi la data del prossimo incontro, 12 novembre, anche perché sabato la carne al fuoco è stata così tanta che ne è rimasta da cuocere un bel po’ e la ritroveremo a novembre, ci si vede lì, buon appetito!

Tiziana – A cosa ‘serve’ la scrittura?

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  • Il brano iniziale è tratto dal discorso tenuto al Senato in occasione del decennale della scomparsa di Carlo Bo.
  • Sul tema “scrivere è un mestiere?”: qui il video di Carlo Lucarelli.
  • I brani letti da “Nel territorio del diavolo. Sul mistero di scrivere” relativi all’uso dei sensi e degli occhi nella scrittura recitano così:

Ma c’è un granello di stupidità del quale lo scrittore può difficilmente fare a meno: l’esigenza di starsene a fissare qualcosa senza andare subito al dunque.

Più a lungo guardate un oggetto e più mondo ci vedrete dentro; ed è bene ricordare che lo scrittore di narrativa serio parla sempre del mondo intero, per limitato che sia il suo scenario.

(…) Si tratta, certo, di un livello molto umile da cui partire, e infatti molti tra quelli convinti di voler scrivere racconti non sono disposti a cominciare da lì. Vogliono parlare di problemi, e non di persone, di questioni astratte, non di situazioni concrete. Hanno un’idea, un sentimento, un io strabocchevole, o vogliono essere Scrittori, oppure elargire saggezza in forme abbastanza semplici perché il mondo abbia ad assorbirle. In ogni caso, non hanno una storia in testa, e se anche l’avessero non sarebbero disposti a scriverla; in assenza di storia, partono alla scoperta di rinunciare alla tua posizione morale. Le tue convinzioni saranno la luce alla quale vedere, ma non potranno essere quello che vedi né sostituiranno l’atto del vedere. (…)

Per lo scrittore di narrativa, tutto trova verifica nell’occhio, organo che, alla fin fine, implica l’intera personalità e quanto più mondo riesca a contenere.

Implica il giudizio. Il giudizio è una cosa che ha origine all’atto della visione, e quando non parte di lì, o ne è scisso, allora nella mente esiste una confusione che si trasferirà al racconto.

La narrativa opera attraverso i sensi, e uno dei motivi per cui, secondo me, scrivere racconti  risulta così arduo è che si tende a dimenticare quanto tempo e pazienza ci vogliono per convincere attraverso i sensi.

  • Il brano di Joseph Conrad sempre sul tema degli occhi è tratto da Il negro del «Narciso»:

Il compito che cerco di svolgere è, con il potere della parola scritta, farvi udire, farvi sentire: è, prima di tutto, farvi vedere.

Questo, e nulla più: ed è tutto. Se riesco, troverete, a seconda dei vostri meriti, incoraggiamento, consolazione, paura, incanto, tutto quello che chiedete – e, forse, anche quel barlume di verità che avete scordato di chiedere.

  • Qui la clip tratta da “Gli occhiali d’oro” (1987) sul perchè leggere e scrivere.

Cristiano – A cosa ‘serve’ la fotografia?
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“L’uomo conosce se stesso soltanto nella misura in cui conosce il mondo, del quale può essere consapevole solamente in se stesso, così come può essere consapevole di se stesso soltanto nel mondo. Ogni nuovo oggetto, considerato giustamente, apre in noi un nuovo organo di percezione.”

Damiano – A cosa ‘serve’ il cinema?

https://www.youtube.com/watch?v=5Ch5ZCGi0PQ

Valerio – A cosa ‘serve’ il racconto (orale)?
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  • La foto iniziale era di Nat R. Farbman, Life, 1946. Ed è quella qui a fianco.
  • Le due storie a fumetti erano Tales in the sand (Racconti nella sabbia) e The Parliament of Rooks (Il parlamento dei corvi), entrambe contenute nella serie Sandman, di Neil Gaiman.
  • La sequenza mostrata, in cui due personaggi recitano una scena madre di Star Wars, è contenuta nel film Reign of Fire (Il regno del fuoco), di Rob Bowman (2002) [nel link la scena in questione parte dal minuto 12:45].
  • La pagina sullo stupore della scoperta e sull’importanza della memoria, come elementi alla base della letteratura e dell’esistenza umana è contenuta in R. Mussapi, Inferni, mari, isole. Storie di viaggi nella letteratura, Bruno Mondadori, 2002.
  • Tutti questi contributi possono essere trovati qui.

Alcuni spunti di discussione emersi durante la giornata

Un artista non può fare una sola forma d’arte, le fa/può fare tutte   • Ma allora il talento? Tutti avrebbero lo stesso talento • L’arte è uguale per tutti • Qual è il rapporto tra tecnica e talento? • Conta il modo o conta il messaggio? L’arte ha un messaggio? • Guardo dentro di me e scopro un universo • Ma chi ce lo ha messo, quell’universo, lì dentro? • Noi “entriamo” nell’arte • Quando scrivo non sento di voler mandare un messaggio, ma di “smuovere” qualcosa • Il libro tenuto nel cassetto è inutile • Scrivere è “uscire” • L’arte non è mai autoreferenziale • L’artista vede se stesso nella realtà e da lì parte • L’interpretazione del testo è fastidiosa (le note, le spiegazioni etc.) – (come avvicinarsi all’opera? in modo naïf o con competenza?) • L’arte ha a che fare con la volontà? “Devo” scrivere – è una necessità? • L’arte ti “arriva” • Realtà e apparenza

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  1. multiformeingegno ha detto:

    Mi è dispiaciuto non esserci stato ma grazie per questo report! Estremamente utile!! Partenza bomba quest’anno mi pare di capire. Ci vediamo probabilmente il 12 novembre. A presto :-)

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