Strade battute
Quando si vuole vivere un’avventura, la prima cosa da evitare è sicuramente la strada battuta, il sentiero noto, la via percorsa tutti i giorni; eppure è proprio accantonando le potenzialità dei luoghi noti che ci si lascia sfuggire sotto il naso esperienze importanti, talvolta essenziali.
Esattamente come ci lasciamo scivolar via fatti e cose che ci capitano tutti i giorni, in un fiume di quotidianità in cui, al contrario di quanto sosteneva Eraclito, ci si bagna non solo due volte, ma sempre; o almeno diamo per scontato che il quotidiano sia ciò che, ogni singolo giorno, si ripete uguale a se stesso. Ma soffermarsi e porre attenzione sulle piccole cose comuni permette di rivelare (e quindi di svelare) tanti piccoli mondi che hanno un senso e un significato generalmente velato dall’abitudine.
Come ci si abitua a oggetti ed eventi, così si tende a fare con le persone: familiari, amici, compagni di vita sono punti di riferimento di cui crediamo sapere le coordinate. Per quanto profondamente si conosca una persona e si sia legati ad essa, il fenomeno dell’interrelazione non è facilmente intellegibile, perché non segue logiche matematiche né tantomeno può essere limitato alla percezione soggettiva; entra infatti in gioco questo elemento ignoto e solo in parte comprensibile che è l’altro, cui affidarsi alla fine dei conti comporta rischi che razionalmente non vale la pena di correre. Ma è qui che scende in campo la fiducia (e con essa la fede), la quale permette di creare legami e di crederli, reciprocamente, degni di essere vissuti.
Certo che, se fidarsi dell’altro è cosa complicata, fidarsi di se stessi lo è ancora di più. Avere l’illusione che “nessuno mi conosce come mi conosco io” è pericoloso, soprattutto se consideriamo che quell’io non è unico e indivisibile ma molteplice e non troppo cosciente di esserlo. Già i greci con l’esortazione ”conosci te stesso” ricordavano a se stessi e indicavano a noi che scoprire e capire ciò che siamo non è affatto facile e scontato; può anzi essere un cammino arduo e pieno di insidie, provenienti spesso proprio dall’interno.
Se soffermarsi su luoghi conosciuti, su oggetti quotidiani e su persone familiari può arricchirci la vita di tutti i giorni, in un processo di scoperta continua, senza dubbio vale la pena soffermarci su noi stessi; una delle strade più avventurose da intraprendere con questo scopo è quella disseminata di letteratura, teatro, pittura, fotografia, musica, insomma di arte, che riesce a parlare di noi in modi che da soli non potremmo immaginare.