Sintesi 1998-2003

2003: la persona, il personaggio
Abbiamo lavorato su letteratura, cinema, teatro e musica per un itinerario di 35 ore all’interno di 7 incontri. I temi scelti di volta in volta hanno cercato di toccare le corde profonde della natura del personaggio. Eccoli:

– Il volto del personaggio
– La caratterizzazione del personaggio
– La presentazione del personaggio tra presenza reale e presenza/assenza visibile
– Resistenza e permeabilità del personaggio
– Pensieri e sentimenti del personaggio
– Salvezza e perdizione del personaggio
– Speranza e disperazione del personaggio

2002: il suono
Il suono è stato affrontato
– sia come tema di narrazione ed espressione
– sia come parte essenziale di un testo che ha un suono, un ritmo, una melodia
– sia come referente culturale e ispirativi di ogni espressione creativa


2001: il viaggio

Il binomio vita/viaggio tra nostalgia, speranza, spaesamento alla luce di Ulisse, Abramo/Enea e del Cacciatore Gracco di Kafka. Il percorso è ancora in fase di sviluppo.


2000: il tempo

il tempo e i 5 sensi;
tempo oggettivo, soggettivo e relativo;
il passato
il principio (l’«incipit» in musica, cinema e letteratura)
Due le questioni centrali sviluppate durante l’anno: la relazione tra passato, presente e futuro e il tema del «principio» inteso some inizio del mondo (genesi) e inizio del mondo di significati che è un’opera d’arte («incipit» letterari, sequenze iniziali cinamatografiche e «ouverture» musicali).
Circa il primo punto ci si è soffermati sul fatto che
– Il passato viene dal futuro: è il desiderio che orienta la memoria.
– Il futuro viene dal passato: è l’esperienza che orienta il futuro.
– Il presente viene dal passato: io sono «questo qui» perché ho un background.
– Il presente viene dal futuro: se sono qui, è perché la vita che vivo mi supera ogni istante, risucchiata (o «chiamata» o «vocata») dal futuro.
La seconda questione: dal pensiero del principio nascono due situazioni emotive fondamentali dell’essere al mondo: angoscia e meraviglia.
1) Angoscia – Io sono nel mondo. Prima non c’ero, dietro di me c’è il nulla e davanti a me anche. Noi quindi siamo praticamente gettati nel mondo. L’unica salvezza potrebbe essere, come per Camus, la solidarietà. Siamo buttati nel mondo: io non c’ero, ci sono e non ci sarò, vivo un frattempo e cammino su un terreno sfondato, pronto a cadere nell’abisso.
2) (Meraviglia) – Dietro di me c’è il nulla e quindi io sono da esso liberato. Ci sono!

1999: i sensi
… attraverso (in ordine):
olfatto
udito
vista
gusto
tatto
L’espressione «applicazione dei sensi» è di Ignazio di Loyola che nei suoi Esercizi Spirituali vuole che l’esercitante applichi la sensibilità al mistero che contempla. I sensi si applicano al mistero: sembra quasi una contraddizione. Il senso percepisce e il mistero si intuisce. E invece no: per Ignazio di Loyola il mistero si percepisce e ad esso si applica la sensibilità. Cosa significa applicare? Far aderire, impegnare, impiegare,… ma etimologicamente significa «piegare verso». L’uomo si piega verso la realtà (e anche verso il mistero) in un gesto che può avere il significato dell’investigazione calcolante o della prostrazione adorante. Dimmi come usi i sensi e ti dirò chi sei e come stai al mondo. L’uso dei sensi dice lo stile del nostro essere nel mondo. Che cosa significa vedere, sentire, ascoltare, gustare, toccare? Come l’arte nasce e modifica la nostra sensibilità? Durante il 1999 Bombacarta ha fatto esercizi di percezione. I sensi sono diventati luogo e ispirazione di espressione creativa e comunicazione. I sensi sono anche le nostre porte all’esterno di noi, il luogo di mediazione tra noi e il mondo e gli altri…

1998: leggere e scrivere
Scrivere – La prima sfida è consistita appunto nel dichiarare in forma libera (lettere, racconti, poesie, canzoni, disegni) e pubblica la propria poetica. «A sette anni, componeva romanzi sulla vita/ del grande deserto, dove splende la Libertà rapita/ foreste, soli, rive, savane!», scriveva il dolce e terribile Arthur Rimbaud. I testi di ciascuno sono stati letti, commentati, limati. Si è compiuto un percorso di testi giovanili saporosi e acerbi come mele verdi, forse, ma assolutamente coinvolgenti e profumati.
Leggere – Abbiamo successivamente dedicato vari incontri del nostro laboratorio BombaCarta alla lettura, al dove, come, cosa, quando, se, perché si legge. Abbiamo distinto tre approcci fondamentali al testo:
L’approccio estetico nel senso di «sensibile», fisico, quasi feticistico al libro. I lettori di fronte ad un libro cominciano ad assumere atteggiamenti strani: lo portano al naso per odorarne la carta (e può profumare di petrolio o di legno), per toccarne sensualmente le pagine (e tastare se la pelle del libro è rugosa o patinata), per osservarne il volto: la copertina, i colori.
L’approccio emotivo ben definito da Tondelli: «Dopo due righe il lettore deve essere schiavizzato, incapace di liberarsi dalla pagina; deve trovarsi coinvolto fino al parossismo, deve sudare e prendere cazzotti, e ridere, e guaire, e provare estremo godimento. Questa è letteratura» («Colpo d’oppio»).
L’approccio interiore, legato alla coscienza, alle emozioni non solo forti ma anche profonde. La parola scende in fondo, lascia tracce profonde, crea echi, muove interiormente. Il libro, per citare Mario Luzi, non è fatto per accogliere parole che siano «disabitate trasparenze», ma parole talmente dense da essere trasparenti per chi le legge: attraverso di esse il lettore può leggere se stesso e trovarvisi dentro, inquilino di quelle parole che egli stesso accoglie nella propria coscienza.