
Tra le cose invisibili, alcune sono tali perché si trovano in luoghi generalmente poco accessibili. Anche non vedendole, sappiamo che ci sono perché da quei luoghi inaccessibili in realtà ci separa poco: solo una superficie.
La superficie è un elemento concreto e fisico, che possiamo vedere e calpestare. Il suo compito è quello di dividerci da quello che sta sotto, anche se certe volte sembra fatta apposta per invitarci ad attraversarla.
Spesso e volentieri è più saggio mantenere ciò che sta sopra e ciò che sta sotto ben separati, e tuttavia in molte storie umane la tentazione di scendere nelle profondità è più forte di qualsiasi premura.
Orfeo per esempio non ci pensa due volte. Il mito racconta che egli scende nell’Ade a causa di un dolore troppo forte, quello di aver perso l’amata Euridice. Orfeo decide di riportarla in superficie, e riesce nella sua impresa grazie alle incredibili doti di musico. Lira e voce riescono a incantare tutti, anche il re degli Inferi. E la supplica di Orfeo commuove perfino le Furie, come racconta Ovidio nelle Metamorfosi:
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