OpenLab – Lettura (Laboratorio O’Connor)

Coordinatore: Valerio De Felice

Cos’è

Flannery O' Connor, A good man is hard to findIl laboratorio O’Connor (in omaggio alla scrittrice americana Flannery O’Connor) è un reading group, un laboratorio di lettura. Non è una lezione su argomenti letterari né un incontro a tema su un determinato libro, ma un’occasione di confronto, libero e aperto a chiunque, su impressioni, riflessioni di lettura e prospettive critiche. È una buona occasione per conoscere e far conoscere nuovi testi (romanzi, racconti, poesie, letterature), per incontrare persone appassionate della lettura e scambiare opinioni, consigli e, perché no, testi.

Cosa si fa

Ognuno porta un brano (non proprio) di narrativa o poesia, di due o tre pagine al massimo, con relative fotocopie del testo per gli altri (con il passaggio agli incontri “digitali”, occorre invece condividere un testo in formato word, pdf o simili). Durante l’incontro ciascuno legge il testo portato e lo commenta per non più di 5/6 minuti, per poi lasciare spazio alle reazioni degli altri. Chi ha portato il testo perde il “diritto di replica” sui commenti altrui, che vengono comunque interrotti dal moderatore dopo una decina di minuti.

Dove si fa

Al momento, il laboratorio OpenLab ha portato all’accorpamento dei due laboratori O’Connor e BombaCinema, anche se con il passaggio agli incontri “digitali” la vocazione letteraria ha preso il sopravvento su quella cinematografica. Gli incontri si tengono un martedì al mese dalle ore 19 sulla piattaforma digitale zoom (per richiedere il link si può scrivere una mail all’indirizzo openlab.bombacarta@gmail).

Per un certo periodo è stato attivo un laboratorio O’Connor presso il Liceo romano “Pilo Albertelli”. La caratteristica di questo laboratorio è stata quella di essere esclusivamente dedicato e aperto agli studenti: ha fatto parte di un percorso nato su richiesta spontanea degli studenti a seguito dell’esperienza “Progetto scuola-lavoro” cui BC ha aderito dal 2016 proprio con i ragazzi dell’Albertelli. Il laboratorio, che segue il metodo del Lab O’Connor classico, ha avuto come coordinatore Andrea Monda.

Per lungo tempo la coordinatrice del laboratorio O’Connor, che si è tenuto presso numerose librerie romane, è stata Tiziana Debernardi.

Incontri

Le date degli incontri vengono pubblicate nel BombaCalendario presente in home page.

Per saperne di più

Perché un metodo?

Il primo motivo è: questo metodo permette una lettura immediata (nel vero senso della parola: senza mediazioni). Il fatto di essere costretti a considerare soltanto le pagine di testo che si hanno tra le mani (spesso senza sapere nulla dell’opera da cui provengono né del suo autore) aiuta infatti ad abbandonare tutte quelle infrastrutture con cui di solito siamo abituati a confrontarci prima di poter leggere un testo. A scuola ci hanno insegnato a studiare prima l’autore, l’epoca storica, il valore letterario di un’opera, facendoci dimenticare il piacere di una lettura diretta e appassionata (o, perché no, disgustata). Da adulti siamo costretti a difenderci da recensioni sui giornali, promozioni in libreria, copertine e titoli accattivanti, premi e riconoscimenti che riescono a farci sembrare appetibile qualunque autore (salvo poi cambiare idea non appena arrivati a pagina 30).
In questi incontri invece perdono importanza il contesto, l’autore, persino l’opera col suo valore più o meno letterario, la filosofia che l’ha ispirata e il numero di copie vendute, mentre conta soltanto il testo in sé, con ciò che suscita in chi lo legge.

Un secondo motivo è perché richiede una buona capacità di ascolto e dialogo, e allo stesso tempo la sviluppa e la raffina. Il poco tempo a disposizione di ognuno fa sì che non ci sia spazio per protagonismi e interpretazioni che soverchiano il testo, ma permette al testo stesso di esprimersi con tutta la sua nuda potenza, o vuota debolezza (ogni tanto accade). Nel momento in cui si discute un testo, colui che l’ha proposto, non avendo diritto di replica ai commenti fatti dagli altri, ha il vantaggio di poter assistere a una discussione da lui sollevata ma non controllata né dominata. In questo modo accade che siano quasi i testi a dialogare tra loro, e non le persone che li hanno proposti: l’immagine che compare in un brano può ritornare in un altro con un significato o una forza espressiva diversa, due brani possono “parlare” della stessa cosa ma – messi a confronto in modo così diretto – provocare reazioni completamente opposte. E confrontarsi su queste reazioni è decisamente stimolante.

Una volta a casa…

Il laboratorio è un momento di scambio: non solo di testi in fotocopia da conservare o cestinare, ma di impressioni, intuizioni, reazioni emotive e talvolta “epidermiche” a un brano letto insieme.

Di fronte a un brano proposto, le domande sono infatti soltanto due: queste pagine ci piacciono o no? E perché?

Per rispondere non è necessaria una particolare competenza o formazione. Chiunque infatti ha delle reazioni – positive o negative – di fronte a un testo: provare a dire il perché di quelle reazioni e spiegarle ad altri è già di per sé un’esperienza ricchissima (nonché, molto spesso, divertente e appassionante).

Durante il laboratorio non c’è tempo (né voglia) di scambiarsi erudite nozioni su un testo, o approfondimenti su autori, opere e correnti letterarie. Uno degli obiettivi di questi incontri è infatti proprio quello di uscirne “non sazi”: solleticano l’appetito, ma volutamente non riempiono lo stomaco. Non riempiono di nozioni, dati e date, idee sulla buona o cattiva scrittura, ma al contrario lanciano stimoli, sollecitazioni, provocazioni che fanno venire voglia di leggere di più e saperne di più.