Report BombaCinema gennaio 2013
Giovedì 24 si è svolto l’incontro di gennaio del Laboratorio BombaCinema che si è concentrato sui seguenti contributi.
1- Getaway di Sam Peckinpah: in una delle scene finali del film si assiste ad una sparatoria mozzafiato all’interno di un motel a El Paso. Colpisce la differenza tra questa scena in particolare e le numerosissime scene d’azione che si vedono oggi nei cinema, dove nella maggior parte dei casi si tende a creare disordine e confusione invece di chiarire le dinamiche dell’azione. Nella sequenza girata da Peckinpah, al contrario, ciò che subito salta all’occhio è l’attenzione e lo scrupolo con cui il regista si sofferma nel raccontare i movimenti e l’azione dei diversi personaggi: tutto è descritto nei minimi particolari fino al punto che, come qualcuno ha detto al laboratorio, guardando attentamente la scena, sarebbe possibile ricostruire l’esatta planimetria del motel;
2- Il Concerto di Radu Mihaileanu: anche in questo caso la scena visualizzata riguarda la parte finale del film; in particolare si tratta della scena in cui Filipov, il direttore d’orchestra protagonista del film, rivela alla rinomata violinista di fama mondiale Anne-Marie Jacquet il segreto legato al suo passato. Il tramite tra Filipov e Anne-Marie sarà esclusivamente la musica (lo straordinario Concerto per violino e orchestra di Cajkovskij), mentre noi spettatori dovremo accontentarci della voce fuori campo.
3- Il Gladiatore di Ridley Scott: un’altra strepitosa scena d’azione e guerra apre il film sull’antica Roma. Anche in questo caso Scott sembra concentrato a ricostruire la scena esponendo in modo chiaro e preciso ciò che succede nello scontro violento e caotico tra i legionari romani e le orde dei barbari germanici. La forza delle immagini e della musica risultano molto efficaci e sembra di tornare indietro nel tempo e assistere in prima persona all’epica battaglia.
4- L’impero del Sole di Steven Spielberg: uno dei film più sottovalutati e misconosciuti di Spielberg ci fa rivivere in una scena intensa e tragica l’assurdità della guerra. Il giovane Jim, verso la fine del film, dopo l’esplosione della bomba atomica, incontra nuovamente il ragazzo giapponese con cui aveva stretto amicizia nel campo di prigionia. Il suo aereo è caduto e non ha potuto quindi coronare il suo sogno di combattere e morire per il proprio paese. Quando però si offrirà di tagliare una mela a Jim con la sua spada, uno degli inglesi fuggito dal campo di prigionia, fraintendendo il gesto del giapponese, lo ferirà a morte con un proiettile. Questo episodio segnerà profondamente il giovane Jim che cercherà in ogni modo di rianimare il cadavere dell’amico morto e allo stesso tempo di ritrovare l’innocenza perduta.
5- Buffalo 66 di Vincent Gallo: delicato e commovente il modo in cui il regista racconta il rapporto di una strana coppia di giovani innamorati, in una scena in cui si trovano insieme stesi su un letto e le loro mani e i loro corpi si avvicinano, si sfiorano e si abbracciano, fino a quando il protagonista non sarà costretto a lasciare la ragazza da sola nella stanza. Interessante anche l’utilizzo di un’estetica ripresa da quella del fumetto.
6- L’attimo fuggente di Peter Weir: è una scena ricca di contenuto quella in cui Robin Williams spiega ai suoi ragazzi il significato del termine latino carpe diem, dove i primi piani dei giovani studenti si alternano ai primi piani dei volti dei loro predecessori, immortalati in vecchie fotografie in bianco e nero. Si potrebbe dire che l’intero film è riassunto in queste due parole da cui però nasce una riflessione interessante: come vivere la propria vita? Cogliendo sempre l’attimo e l’esperienze che la vita ci offre ogni istante, oppure si dovrebbe tenere in mente un obiettivo da raggiungere, a cui dedicarsi interamente, ogni giorno della propria vita?
7- Onora il padre e la madre di Sidney Lumet: la scena è quella in cui Ethan Hawke e Philip Seymour Hoffman decidono di rapinare il negozio dei genitori. La recitazione è semplicemente eccezionale e i due fratelli che essi interpretano ricordano due bambini intenti a organizzare un dispetto alla madre. Quello che sembra essere un gioco da ragazzi si trasformerà però in una vera e propria tragedia greca.
8- Arancia Meccanica di Stanley Kubrick: Alex, il capo della banda dei giovani drughi, sente che sta perdendo il proprio carisma da leader. Corre quindi subito ai ripari con l’unico linguaggio che conosce: la violenza bruta. Con l’aiuto dell’uso della musica (come solo Kubrick sa fare) la breve scena girata nel desolato bordo-piscina, sembra essere l’introduzione al tema di BC del mese di febbraio: uomo/bestia.
Ottimi commenti anche per qst mese!! Continuate per favore a pubblicare i vostri incontri. forza bombacinema!!!