Lab O’Connor in coppia con Lettori cercasi

Una bella première per il nostro caro vecchio laboratorio O’Connor, che quest’anno ha debuttato a fianco dell’iniziativa di Feltrinelli, Lettori cercasi.

In una location perfetta per gli affezionati dei libri e della lettura, la Feltrinelli di Piazza Colonna a Roma; in un’atmosfera raccolta e con un’ottima partecipazione di pubblico (29 presenze).

Come spesso accade in questo laboratorio, i testi scelti dai partecipanti hanno finito per… leggersi fra di loro, con rimandi e assonanze che fanno la bellezza della discesa e dell’immersione nelle parole.L’O’Connor, infatti, mette al centro il testo, lascia che sia il testo a parlare, ad esprimersi, a suggerire sensazioni, a far scaturire immagini.

Se di tema si può parlare, l’incontro si è giocato sul filo del rinvio fra realtà e irrealtà, come nel caso della poesia di Fernando Bandini (Vicenza, 1931), tutta giocata sul ricordo forte della figura paterna e sull’immagine piena di sapidità di un’anguria tagliata sul tavolo.

Interessante il susseguirsi di brani tratti da reportage o da cronache giornalistiche, più che testi letterari in senso stretto. E anche qui reale-irreale si rincorrono sul filo di una letteratura che è racconto oggettivo, distaccato, ma anche descrizione:

– da “La porta Proibita” di Tiziano Terzani (TEA 2004), due pagine (Voli celesti. Giochi cinesi con grilli e piccioni), uno sguardo sull’allevamento dei grilli;

– dall’autobiografia di Bob Dylan, “Chronicles, vol. I”, il racconto delle visite del cantautore a Woody Guthrie, nella clinica psichiatrica di Morristown: la curiosità che passa dalle canzoni mito del pigmalione alla sua figura di uomo in quanto portatore di una storia;

– da “Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini” di Fabrizio Gatti (BUR 2008), uno zoom, con un’occhio distante seppur “travestito” da immigrato, all’interno di una baracca dove ogni notte scende durissima sul ridicolo rituale delle forze dell’ordine impegnate con i nuovi arrivi;

– da “Buon volo, maggiore” di Flavio Babini (Il Ponte Vecchio 2008), un paio di pagine sull’ebbrezza della velocità, quella sensazione indescrivibile che l’autore prova fin dalle prime missioni su un jet.

Ma non solo, c’è anche Douglas Coupland, con un brano da “Generazione A” (Isbn 2010), la favola postmoderna che si svolge nel 2020: il pessimismo del romanziere canadese si stempera nel catalogo esiodeo delle immagini di uno tsunami nello Sri Lanka. A cosa servono le storie? A cosa serve la preghiera? Cosa pensa un extraterrestre o meglio, come potrebbe raccontare queste immagini?

Ed infine Giorgio Scerbanenco, “Nessuno è colpevole” (Sellerio 2009): due estratti, due piccoli camei. La descrizione di due personaggi tanto diversi da non poter essere altro che accostati, non confrontati, ma messi accanto, per le loro caratteristiche, buone e non solo.

Eccolo il nostro laboratorio, luogo di incontro e di opinioni.

Il tempo a disposizione, però, è limitato e molti si salutano senza aver condiviso il proprio testo con gli altri.

Bè, l’unico consiglio che il laboratorio O’Connor può dare in questo caso è: non dimenticate il brano che avete scelto e riportatelo al prossimo appuntamento. Quando? A breve, sul calendario qui a fianco.

“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo.”

Leggi i 7 commenti a questo articolo
  1. Maurizio Cotrona ha detto:

    super Report, super LAB!

  2. Flavio Babini ha detto:

    Salve a tutti,
    sono molto contento che abbiate scelto qualche pagina del mio libro “Buon volo, Maggiore” da leggere insieme. Spero di essere riuscito a far intuire ai lettori le forti emozioni che si provano a volare su un veloce caccia a reazione. Non solo: ho cercato di trasmettere un’esperienza che diventi anche una crescita personale (in particolare gli ultimi tre racconti del libro). Vi saluto e vi ringrazio ancora per la stima dimostrata alla “mia prima fatica”.
    “Con la passione nel cuore” (motto del 101° Gruppo).
    Flavio Babini

  3. Federico Cerminara ha detto:

    Mi ha piacevolmente sorpreso la copiosa partecipazione al laboratorio. Ventinove persone sono tante, sicuramente più delle fotocopie che ciascuno di noi ha portato con se. Trascuriamo per un attimo i Bombers romani, il numero rimane comunque elevato. Soprattutto si tratta di un numero di partecipanti difficile da gestire, se si considera che diversi non hanno mai partecipato ad un laboratorio di lettura fino ad ora. Eppure l’impressione è che i “turisti per caso” – alcuni davvero last minute, attratti dall’annuncio ai microfoni – si siano adattati naturalmente al meccanismo proposto. Se da un lato, è vero che i testi proposti sono più vicini allo stile del reportage che alla pura dimensione narrativa, o comunque sul limite del ragionevole dubbio, bisogna dire che l’avvio di Paolo, eletto in coro a rompere il ghiaccio, e gli interventi puntuali di Maurizio hanno guidato gli ospiti nella giusta direzione.

    Che dire? Buona la prima, l’esperimento O’Connor – Lettori Cercasi sembra partire con il piede giusto. Più che altro, mi chiedo visto la location e la grande affluenza di visitatori casuali della Feltrinelli – personalmente entro di rado due volte di fila nella stessa libreria – se non sarà sempre “una prima volta”, anche nei prossimi appuntamenti. Sarà interessante porsi questa domanda tra qualche mese; nel frattempo diamo il benvenuti ai nuovi lettori!

  4. mario ha detto:

    Comandante Babini, non so se tornerà a frequentare queste pagine web: lo spero. Se le fa piacere saperlo le dico che le pagine lette tratte dal suo libro sono le pagg 18-21 che terminano con le righe: “Volando così bassi sembrava proprio un enorme dito, puntato in direzione del cielo per rammentare agli uomini l’eterna e paterna presenza di Dio”. In un secolo, quello da poco concluso, cominciato con una delirante fiducia riposta nella tecnologia, nella “macchina” (macchina superba l’aeroplano in grado di proiettarci a velocità e altezze impensabili, elevato a dio dal futurismo) è successivamente precipitato nel silenzio, nel nulla, nell'”assenza”, leggere le sue pagine (pagine scritte da chi quelle macchine le frequenta tutti i giorni) e trovarvi raccontata un’eterna e paterna “presenza” è per me fonte di stupore e di gioia.
    Grazie comandante!

    PS: Appunto non un inno alla velocità, ma una testimonianza di chi guarda il mondo da un’altra prospettiva e ne scorge anche da lì un'”eterna e paterna presenza”!

  5. Flavio Babini ha detto:

    Ciao Mario.
    Tutta la realtà, anche quella vista così velocemente, mi ha sempre richiamato a questa “eterna e paterna presenza” e ho voluto raccontarlo in quelle pagine. Se vai al sito http://www.ecodellapista.it troverai nel numero 1 e 2 l’intervista che mi hanno fatto gli amici dell’Aeroclub di Lugo. Anche lì troverai l’accenno a questa “Presenza” quando racconto i voli più belli. Questa “Presenza” mi ha anche fatto capire che avevo un talento (scrivere racconti) che neppure io immaginavo possedere. Date queste premesse non potevo certo interrompere… e così sono nati, in questi ultimi due anni, nuovi episodi con gli stessi simpatici pesonaggi. In questi giorni sto scrivendo l’ultimo racconto del secondo libro che, a differenza di tutti gli altri spassosi episodi, sarà invece serio. Come mai? E’ successo che nella presentazione di “Buon volo, Maggiore” diversi giovani mi hanno chiesto che cosa fosse la “Guerra Fredda”. A questo punto ho deciso d’inserire “Red Alarm”, un racconto che si rifà ad un episodio di Guerra Fredda dei primi anni 80, che stava per farla terminare…. Ma non voglio dire di più per non togliere il gusto di leggerlo. Ti dirò solo che quest’ultimo racconto mi sta impegnando moltissimo: mi ha obbligato a leggere cosa dicevano all’epoca i quotidiani e i vari responsabili, a livello mondiale, in campo politico, militare e religioso. Insomma vivo i miei pomeriggi trasformato in “topo di biblioteca”. Spero di riuscire nel mio intento e di terminare il tutto entro Natale. Vi informerò quando riuscirò a pubblicare il secondo libro. Purtroppo non è così facile perchè le principali Case Editrici non “rischiano” su scrittori sconosciuti ma preferiscono investire su personaggi del campo dello spettacolo, o dello sport, o della politica, ecc..ma ho fiducia nella “Presenza”.
    “Con la passione nel cuore”
    Flavio

  6. mario ha detto:

    Comandante Babini (mi scuso se rubo lo spazio di questo post) se capita a Roma perchè non viene a parlare di queste cose a scuola. Io e Andrea Monda saremo contentissimi di accoglierla nella nostra scuola le cui finestre affaciano sulla più antica Chiesa di Roma dedicata alla Madonna. Non è quella di Loreto, patrona di voi uomini con le ali, ma è sempre Lei. Ho provato a mandarle una mail all’indirizzo che era sulla seconda di copertina, ci riproverò perchè credo non sia mai partita. A proposito quando vuole è il benvenuto anche agli appuntamenti di Bomba Carta.

  7. Andrea Monda ha detto:

    sottoscrivo il duplice invito dell’amico Mario: a scuola come a BombaCarta lei è il benvenuto! a presto allora, saluti!

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