Festivaletteratura, Mantova

di Maura Gancitano
Quando poco più di un anno fa ho compilato la mia seconda scheda di disponibilità per partecipare come volontaria al Festivaletteratura, ho scelto di barrare anche la casella “presentazione eventi”. L’ho fatto per gioco, pensando che nessuno avrebbe mai chiesto a una volontaria di assumersi la responsabilità di condurre un evento durante un Festival così importante. Ma mi sbagliavo. All’inizio di settembre partivo infatti per Mantova per partecipare al progetto Blurandevù. Altri venti ragazzi, provenienti da tutta Italia, avevano avuto la stessa sfacciataggine, avevano barrato quella stessa casella, e adesso si trovavano in via Accademia, intorno a un tavolo, totalmente sconosciuti l’uno all’altro, cercando con difficoltà di presentarsi con poche parole. Sembrava difficile che si creasse un gruppo, eppure, come spesso succede quando l’atmosfera è quella della festa e si ha un obiettivo comune da raggiungere, quegli sconosciuti per me diventarono presto Lanna, Lù, Il Commenda, Maria Serena, Chiara Tranquy, Gretina, Giovanni, Jacopo, Alice, Rita. Avevamo a disposizione poco tempo per organizzare sei incontri, ma carichi d’entusiasmo e grazie all’aiuto dei coordinatori del progetto (Anna Baboni, Maurizio Matrone e Roberto Gris), abbiamo cercato di dare il massimo, di rendere ancora più forte la presenza dei volontari, vera peculiarità del Festivaletteratura.

Abbiamo organizzato e condotto incontri con Cristina Donà e Davide Sapienza, Giancarlo De Cataldo, Federico Moccia e gli autori selezionati per il progetto Scritture Giovani. Ogni volta, abbiamo cercato di rendere i nostri incontri diversi da tutti gli altri, di far sentire il pubblico partecipe, e di non annoiare, come a volte succede, l’autore che dovevamo intervistare. Abbiamo preparato filmati, sketch, ci siamo vestiti da turisti per leggere un racconto e da iene per improvvisare un’intervista doppia, e abbiamo convinto tutti che si può stare su un palco anche se non si hanno ancora vent’anni.

Abbiamo condiviso l’eccitazione per il compito che c’era stato affidato e il terrore di non essere all’altezza delle aspettative. A quanto pare, però, le aspettative sono state addirittura superate. Così, Blurandevù continua anche quest’anno.

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  1. Stas' ha detto:

    Bella testimonianza, Maura. Anche io mi trovo al Festival in questo momento (nella sala stampa, per la precisione) e approfitto del blog per salutare tutti i bombers vicini e lontani. E poi, a proposito di Cristina Donà e Davide Sapienza, io e Cecilia abbiamo avuto la fortuna di assistere alle prove del loro concerto/reading sul patio della nostra casa in Sardegna qualche giorno fa. Proprio lo scorso anno a Mantova, durante l’evento che hai contribuito a organizzare, ho deciso di dedicarle una puntata di CultBook (che prossimamente potrà essere vista in rete dal mio sito) con delle immagini girate durante quel concerto. Mantova, in questo senso, offre moltissimi stimoli. La scoperta di quest’anno per me è lo scrittore americano Paul Collins e il suo libro “Nè giusto nè sbagliato” (Adelphi), un testo che nasce dalla scoperta dell’autismo del suo bimbetto di tre anni. Ma ne riparleremo.

    Stas’

  2. andrea branco ha detto:

    per Paul Collins: http://www.mcsweeneys.net/authorpages/collins/collins.html

    e ho letto anche una sua divertente “storia del rock” in un numero di the believer, la rivista sempre di Eggers and co. Merita. ciao a tutti i “mantuan”!-)

  3. Maura ha detto:

    Stas’, mi dispiace di non essere riuscita a vederti a Mantova (sono tornata oggi in Brianza). Sono passata in redazione un paio di volte, ma non ti ho visto. Non so se sei riuscito ad essere a qualche evento di Blurandevù. Credo sia andato molto meglio dell’anno scorso, anche se ovviamente ci sono ancora molte cose da migliorare.

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