Il BombaQuiz: ma che vuol dire “BombaCarta”?
«Un libro, finché non lo si legge, è solamente essere in potenza, tanto in potenza quanto una bomba che non è scoppiata. Ogni libro deve avere qualcosa della bomba, dell’avvenimento che attuandosi minaccia e mette in risalto, benché solo colla sua vibrazione, la falsità. Come chi lancia una bomba, lo scrittore scaglia fuori di sé, dal suo mondo e, pertanto, dal suo ambiente controllabile, il segreto trovato. Non sa l’effetto che sta per determinare, che sta per scaturire dalla sua rivelazione, né può dominarlo colla sua volontà. Perciò è un atto di fede, come collocare una bomba o appicar fuoco a una città; è un atto di fede, come lanciarsi su qualcosa la cui traiettoria non è da noi controllabile».
A scriverlo è Maria Zambrano nel suo denso saggio Perché si scrive (contenuto in Per abitare l’esilio. Scritti italiani, Le Lettere 2006). Una definizione bombacartacea come poche. Ve ne vengono in mente altre? Postatele! Meglio se c’è di mezzo una bomba o qualcos’altro di esplosivo. Proprio come la vera letteratura.
Miele Selvaggio
Miele selvaggio
dove vai?
Eri un petardo
tu lo sai
sola e mai confusa
me ne sto
sempre osservando
il mare del nord.
Le tue parole
schegge di fuoco
e il dolore
sì tanto frastuono.
Indomita sempre te
se stai, sola, ascoltando
l’Anima più che mai.
E l’innocente morirà
se il suo urlo
non libererà.
Vento selvaggio è
la tua preghiera
in Bombacarta
l’ancora spera.
Il dinamitardo
si collegò, avvelenato,
ma mai si negò,
nella sua Anima
il vento ferì
mille coriandoli
ed il suo SI
Vento selvaggio
capelli nel mai,
solo osservando
la mano del Se:
Se fossi acrobata
acrobata Si,
un tulipano a chi
dice Si,
a chi dice la verità
nell’unica legge
della pietà,
mille serpenti e i suoi
occhi Blu, io ci credevo,
nel tempo che fu,
mi fu donata questa vita
Mia, e rincorrevo da
sempre la scia,
di chi crede nell’Amore
che sta, davanti la porta
dell’Immensità
M.
Cuore Incendiario
Cuore Incendiario
che colpa ne ho?
Sarà la mia strada
io non lo so,
Io so solo che
sono sincera se
parlo per me.
Dovrei essere
molto più regolare
seguire una regola
a mio avviso scalare
ma il cuore incendiario
esplose comunque
e perseguiva la strada
del dunque,
schegge di fuoco
passione ardita
seguivo una strana
strada in salita
i veri fedeli
mi dissero che
facevo bene a
pensare per me
Su questo piano
me ne sto
lanciando le bombe
senza un però,
vado sicura anche
se sembra follia
ma non vorrei mai
l’eutanasia,
questa mia vita
me la berrò e
l’amaro sapore
accetterò,
perchè il rifiuto
crea solo sudditi
e io son l’incendiaria
incendiaria per me.
Se fossi fraintesa
me ne infischierò
la vita la amo
senza un però
nel sacrificio ci
stai anche tu
se una lettera e
un bacio fu vittoria
del sud,
potesse un poeta
di rime mai scritte
entrare nel cuore e
non in affitto, io
si che ci credo nella
poesia che fu sempre
per me: l’unica via.
Un sigillo di fuoco
con cui firmerò
strane, lunghe e
sovrappopolate rime
sul mio forte Amor,
ma ormai lo sapete
bene che però
questa Bombacarta
io getterò.
Dolce Fenice
del mar del Nord
M.
Pioggia e petardi
Pioggia e petardi
contro me, volevo
sognare ancora
tra Me e Me,
eppure l’inverno
poi passò, nella
passione volerò,
e gli invidiosi
dissero che
dovevo abbassar
le penne da me,
invece io che leggevo
nel cuor, lesta e veloce
scivolai da lor,
tutte le volte che volli
sognar, inventar parole
o ridere sai,
ci fu sempre qualcuno
che proferì
la sua calunnia di spalle
al mio dir,
Eppure io che attenta
sto, a questo linciaggio
fuggirò, io che credevo
alla mossa ardita
seguivo una strana
strada in salita,
E tutte le volte che
volli sognar, mi affibbiarono
sempre malignità,
ma io me ne frego e me
ne sto come sfiorando
le acque del Nord.
Come Fenice volerò
nella vita in cui
crederò, perchè
una vita senza
sangue e color
io non la voglio
è disonor!
In Bombacarta
me ne sto seduta
sui versi con tutto
il mio Amor,
la mano sul petto
è l’unica via
se mi colpiranno
salvami tu,
quando non avrò
più sangue io lo so,
comunque la fede
sarà il mare del
Nord,
Dolce brezza
e la tua promessa
la passione chi
mai la fermerà?
Dolce promessa
nell’oscurità,
un angelo alato
fendeva la scia
le parole di fuoco
furono l’unica
poesia.
Credo nel fuoco
e ci sei anche Tu
dolce compagno
poesia di lassù
se la speranza
si negherà, con
le scorte di nuovi
occhi la coscienza
condenserà,
musica arcana
ti scoprii in Natura
canto selvaggio di
mille ricordi, di bocche
su bocche che invocavano
che, un manto azzurro
era anche per te.
Fenice sul foglio e
acrobazia, per ogni
battito e per la via.
Sempre sola e con
tutti io sto
con la fenice
direzione
Mar del Nord
M.
Il Lanciafiamme
Il Lanciafiamme
stava con la fiamma ossidrica
per riuscire nell’impresa
di ottenere il disgelo,
della società confusa
dai fantocci che gli
impedivano una
fervida serenità,
come a parole erano
tutti bravi, soltanto
nessuno poi manteneva,
ipocrisia mascherata
a virtù, non ci
credevi neppure tu.
Mentre tremavo
attraversando la via
mille fiori sbocciarono
occhi confusi ma
mai sopiti,
anime che chiedevano
un gesto, foss’anche
un bacio o tanto
affetto,
seppur nell’ipocrisia
gli occhi non
mentono mai.
se ascolto una piuma
io lo so, è così
vicino il Mar del Nord,
vento selvaggio e
mille lacchè, lacrime
amare di mille sostanze
più una, ma mai negare
la libertà,
sempre e solo lei
mi salverà.
Quando negli occhi
leggo il calore
io sento come
una percezione
un flusso di energia
dalla tua entrava
nell’anima mia,
se ne sei consapevole
è pure meglio
così che sia un dono
non un tranello,
Dimmi che Ami
come non vi fu Uomo
al mondo,
dimmi che credi
nell’ energia,
son Lanciafiamme
stasera perchè
vorrei che la
solarità facesse
da re, perchè io
non ne posso davvero
più dei furbi che
vincono sempre,
solo perchè gli
altri si son ritirati
per lo sconforto,
perchè i superdotati
della società
si son isolati
per la gran carestia
stanno in casa
a bersi medicine
e torpore per
non lanciare il
grido del terrore.
Ma se il coraggio
potesse generare
uno stato di grazia
in cui la sfera
di cristallo
subisca il disgelo
e l’influsso
del calore,
dalle mani
dei cinici
togliete
la società,
Rosa Rossa
della libertà
(Così penso).
La bomba dello scrittore è miccia alla bomba che sonnecchia, implosa, nel lettore.
Il buon libro accende sempre un ricordo, una dimensione che si passeggia ancora.
Anche il presente s’illumina. Dopo.
Un’energia nuova schiarisce il cammino, magnifica la strada e il suo orizzonte.
Zorro fuoco nel vento
Fuoco nel vento
volerà, è il mantello
di Zorro nell’Immensità.
Sempre di spalle
te ne stai
cuore e gabbiani
splenderai,
atroce lotta
nel tuo tempo
dolce miraggio
il più perfetto
nel tuo sorriso
calda luce blu
il mio miraggio
di gran virtù,
magico incanto
nella luna nera
le labbra di giglio
e la tua schiena
dolce miraggio
la tua gioventù
i tuoi pensieri
volarono su,
come una legge
micidiale,
il nostro destino
deve mutare,
i figli dei figli
dovranno portare
il cuore di Zorro
nella tempesta,
e se negli altri
destini cercherai
una strada, la tua
speranza, dolcezza
e abbandono,
tu porterai tutto
il tuo ardor, dolce
vulcano e Mar del Nord.
Se l’entusiasmo guiderà
siamo i guerrieri
dell’immensità,
la nuova legge
della pienezza
dimmi che Ami
con fierezza,
l’arcobaleno
è la tua via,
il giglio bianco
l’empatia,
il tuo mantello
volerà, sopra
al futuro
nell’Immensità.
M.
IL CATINO E’ IN FIAMME
Catino in fiamme
Catino in fiamme
dicono che sei
esagerata, mai
domata, infervorata
una frustrata
Catino in fiamme
Catino in fiamme
In realtà saresti
una donnina
così serena
fino a che non
ti fanno sbroccare
proprio di brutto
Catino in fiamme
Catino in fiamme
E poi ti verranno
pure a dire
dopo la pugnalata
“Speriamo che non
ti ho fatto impazzire”
Nessun ti vuol avere
sulla coscienza,
Ok ma io mi chiedo
“Perchè quando pianti
i tuoi pugnali poi
almeno non mi tagli
anche la testa?”.
E’ da vigliacchi, mi
uccidi a metà, allora
fallo bene o per niente no?
Catino in fiamme
Catino in fiamme
Dai, non ti potrò
più placare, ma in
fondo tu che ardi lì
dentro di me,
sai, mi fai anche
un pò compagnia,
tu mi illumini la via!
E quando la gente
verrà da me
per uscir per mosse
utilitaristiche,
senza saggezza nè
fierezza, io ritroverò
il volto della mediocrità,
il catino in fiamme
consegnerò, più veloci
del lampo noi andremo
schegge d’inverno
e cielo sereno
M.
TUTTO L’AMORE CHE C’E’
Rosso pulsante come un fiore
la mia vita fu sempre e solo
ardore, certe volte mi chiedo
perchè, io non lo so, forse
lo saprai te. Dolce paura
dell’Addio, il pensiero non
fu mai oblio. Luce e smeraldi
incanto stellare, Oh, dolce
incanto non ti voglio svelare.
Se tenerezza nel bambino, adulto
e anziano continuava il pendio.
Dolce abbandono sul tuo volto,
bacio d’inverno mai sepolto.
L’Amicizia che brillerà è
quella dei guerrieri dell’Immensità,
e tale fuoco non scolla la penna
e scriverei per sempre, per sempre.
Preziosa passione, reggeva la scia,
mille serpenti e diamanti nella via,
un solo messaggio fendeva il cuor:
tanto Coraggio e solo l’Amor.
Limpida luce dei falò, fascio
d’incanto senza un No, se tu forte
sempre sarai, tu l’Armonia conquisterai.
Quando ti guardo sopra di me, sento
il coraggio e mi sento un re, dai banchi
di scuola t’amavo perchè, dolce il tuo sguardo
solo per me. Quando l’Amore si librerà da
una persona all’ Umanità, una grandezza
si fonderà, liberi e forti..
..senza un’età.
M.
Errr… qualcun altro oltre a Marica? ;-)
Si…Angela!
(Sono esagerata ma felice)
Ciao e a Presto
ps. mi hai toccato delle corde, al limite
fai finta che fossi mille altri volti.
Anzi, la prossima volta mi firmerò in altri
modi sicuramente :)
Ma bisogna commentare in poesia? Siete tutti bravissimi. Anch’io conosco e amo molto la Zambrano e questa definizione dei libri è bellissima soprattutto in questa epoca dove la bomba evoca ben altre cose. Ciao Giulia
No: citazioni, prosa e soprattutto aforismi densi e netti sono i benvenuti. Forza! pensate, cercate, sfogliate, trovate, postate!!!
Credo che queste parole di Borges siano molto BC:
“Il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione. Io continuo a giocare a non essere cieco, continuo a comprare libri. Il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini.”
sono totalmente in disaccordo,le bombe fanno soltanto male,perchè paragonare uno scrittore a uno che lancia una bomba? non c’è di meglio? e sopratutto di costruttivo, basta con tutto ciò che minaccia, tutto è un attentato, io voglio andare verso la sanità in ogni istante del mio sentire, superare la macchia del dolore e seguire le vibrazioni della gioia, basta con tutto ciò che ricorda il frastuono, l’attacco, la ferita, il lamento, il sangue e la cultura della distruzione, basta, c’è bisogno di un vento nuovo, di freschezza, di armonia
scusate ma io sono in un mandala
Due citazioni da Elias Canetti, La rapidita` dello spirito, Adelphi
“Qualcuno dice una parola, e tu narri la storia. Non smetti mai, di giorno e di notte, diventi cieco, perdi l’uso degli arti. Ma rimane a servirti la bocca, e tu narri quello che ti passa per la testa. Non possiedi nulla, soltanto un numero infinito e sempre crescente di storie. La cosa più bella sarebbe che tu potessi vivere soltanto di parole e non avessi nemmeno bisogno di mangiare”.
“Ciò che è concettuale m’interessa così poco che a cinquantaquattro anni non ho letto seriamente ne Aristotele ne Hegel. Non è soltanto che mi sono indifferenti: io diffido di loro. Non posso ammettere che avessero già una chiara visione del mondo prima che il mondo fosse veramente conosciuto. Quanto più rigoroso o coerente il loro pensiero, tanto maggiore lo stravolgimento del mondo che essi hanno operato. Voglio vedere e considerare in modo veramente nuovo. Non è tanto presunzione, la mia, come si potrebbe supporre, quanto un’inestirpabile passione per l’uomo e una fede crescente nella sua inesauribilità”.
Cara Lia, le bomba servono anche a scavare tunnel, aprire strade, costruire città, aprire miniere, elevare dighe… schiudere quell’infrangibile muro di roccia che seppellisce la nostra forza interiore. Zambrano non parla di bombe a sproposito, ha conosciuto la guerra civile spagnola e una vita d’esilio; eppure è una delle pensatrici che più hanno riflettuto sulla dimensione vitale del pensiero, sulla sua dimensione materna, sul mistero del grembo che genera. Perché solo chi ha il coraggio di guardare negli occhi la non-domabilità della morte potrà abbandonarsi all’ancora più sconvolgente non-domabilità della vita… se sei nel mandala, sai bene quanta continuità c’è fra le due!
io non so se esistono veramente due forze in ogni cosa, è la nostra mente duale che ha fatto si che si costruisse anche attraverso le bombe,mi piace guardare una tempesta ma vorrei che nel nostro sangue scoresse l’arcobaleno, non mi piacciono i risulai che il nostro mondo qui ad occidente crede di aver raggiunto, avrei voluto città di arte, bombe che…no grazie, certamente quando dico che sono nel mandala, schezo, è un sogno, come la letteratura e tutte le cose che non “servono”, Elias Canetti per esempio adagia le parole, si mi piacerbbenutrirmi di parole e smettere di mangiare
soffi di luce su bombacarta
Credo nelle bombe quando servono lia, e credo ancora di più nell’arcobaleno. Ma a chi danno davvero fastidio le bombe sai il mandala se lo darà in fronte! Io credo nell’Amore e nelle Bombe della verità. Nella vera armonia che non naceva e non nascerà mai dall’eutanasia. Esistono tutte le componenti in tutto ed apprezzo chi scrive per se e non sui tracciati altrui. Il mandala è pace e non chiede mai silenzio non sparate..semmai fornisce ragioni per non farlo. Se l’ultima Bomba porterà alla pace..ben venga.
E viva la poesia!
La scintilla che dà luce e dà vita nasce da un polo positivo e da uno negativo che entrano in contatto: che io sappia, due positivi o due negativi non danno origine a niente.
Ogni incontro, ogni contatto, è sempre una -bomba- che non lascia mai le cose come prima: altrimenti non c’è incontro.
Se il libro che leggo non mi -scoppia- tra le mani, poco o molto non importa, se dopo aver letto non mi guardo dentro e intorno con occhi nuovi, con una prospettiva diversa, per quella scintilla che il libro ha acceso, leggere è tempo perduto.
L’-altro- da me, tutto quello che non sono io e che è la sola cosa interessante e importante, entrando in me ha sempre un effetto -esplosivo-: le mie certezze sono messe in discussione, i miei punti di vista si spostano, tutto viene rivoluzionato ma, nello stesso tempo, rinnovato.
Leggere un buon libro è sempre un po’ l’esperienza di Paolo di Tarso, credevi di conoscere e di conoscerti e scopri che le cose stanno diversamente, che eri cieco e non lo sapevi.
E lo scrittore stesso non sa quanti -scompigli- potrà portare nella vita di altri con i suoi libri, quanti potrà abbattere nelle loro -vie di Damasco-.
Carver parla di un certo numero di pugni (dice proprio pugni!) in Niente trucchi da quattro soldi:
– Un racconto o un romanzo o una poesia dovrebbero sferrare un certo numero di pugni all’emotività del lettore.
Si può giudicare un’opera da quanto sono forti i suoi pugni e da quanti ne tira.
Se si tratta di un mucchio di giochetti intellettuali, non mi interessa.
Opere così sono come la paglia: volano via al primo venticello-.
Grazie Tita! Di cuore.
il libro è un oggetto ma senti che non è una cosa qualunque, segui la vibrazione che ti ha spinto ad entrare in quel titolo, t’incontri con chi l’ha scritto, leggo e non sono sola, io sono dentro quel libro, se “mi prende” il sangue scorre e qualcosa si trasforma, quelle parole, quelle emozioni, quella storia, si apre, il mio sentire si trasforma, una carezza mi avvolge e avrò nuove parole per esprimere una corrente, a volte il suo passaggio è lento, dolce, silenzioso, altre volte è un brivido, un entusiasmo, ci sono libri che si fanno leggere e quasi non senti il bisogno di provare nulla, è un sorriso, un pianto, è la legge dell’arcobaleno, è il libro giusto al momento giusto, non sarò mai più un soldato, è una promessa che vibra di coraggio, le cose a parer mio non sono come appaiono, non potrà mai esistere una bomba che metterà pace, perchè non è esistita, e non mi riferisco a un determinato luogo a un determinato tempo, alcuni e moltissimi libri mi hanno insegnato ad alimentare una mente grande come lo spazio…oggi è la giornata mondiale del libro, io sento da sempre che il libro è un’insegnamento, se io fossi di carta sarei un libro vuoto e mi donerei a voi, così che potreste scrivere in me parte di voi :-)in memoria di tutti quei libri che vengono bruciati perchè ritenuti pericolosi