Articoli pubblicati in Discussioni

Pance impossibili e possibili surrogati

GREULOT, NACHI STULÒ me tengo ‘nafame, ‘na sgandula che pe’ la desperasián uzervèl me STRÒPIA A SGRÒLL. Deo chefame! Gh’ho ‘na fame che me magnaría ancaun ögio (mima di cavarsi un occhio) e me lociuciaria ‘me ‘n’òvo. (Succhia l’immaginariouovo) Un’orégia me strancaria! (Fa il gesto distrapparsi un orecchio) Tuti e dòi l’oregi(esegue e li mastica […]

Incontro con il teschio, da elmo a confidente

La parte dello scheletro più ricca di richiami simbolici, religiosi, culturali è senza dubbio il teschio. La testa è in effetti la parte del corpo che più ci identifica e rappresenta la totalità dell’essere umano, la parte per il tutto. Non a caso, la tradizione celtica considerava il cranio come il fulcro centrale dello spirito. […]

Lo sguardo negato

Nell’officina di marzo a tema Occhi uno degli esempi citati, parlando dello sguardo, è stata la storia di Amore e Psiche raccontata da Apuleio. Protagonisti sono il dio Eros e la bellissima Psiche, adorata quasi più di Venere sebbene sia una semplice umana. Il fascino che suscita negli uomini provoca, così, la vendetta di Venere […]

La barriera della pelle

Ricordo che la prima volta che sentii parlare di Re Mida ero all’asilo. La maestra ci raccontò la storia dell’avido sovrano della Frigia che chiede agli dei di poter mutare in oro tutto ciò che la sua pelle tocca. Dioniso lo accontenta e il re vede il suo sogno realizzato. Si prepara a diventare l’uomo […]

Corpo senza anima

La parola corpo – soma (σῶμα) è stata spesso associata dagli antichi Greci alla parola sema (σῆμα) – tomba, in contrapposizione alla parola anima – psyché (ψυχή), vita. Dunque, corpo-tomba in contrapposizione ad anima-vita. Omero, ad esempio, tutte le volte in cui nell’Iliade usa la parola corpo (σῶμα) si riferisce a corpi senza vita, a […]

Qualcosa attraverso cui si può vedere

Il 29 giugno 2023 è stato il 225° anniversario della nascita di Giacomo Leopardi. È di certo una ricorrenza degna di nota perché Leopardi, scuola o non scuola, è uno di quegli autori che è sempre bene leggere. E rileggere. E magari ascoltare: un esempio per tutti, “L’infinito” (letto da Carmelo Bene o da Vittorio […]

La persistenza del vuoto

Racconta Platone nel Teeteto che «Talete (…) mentre studiava gli astri e guardava in alto, cadde in un pozzo. Una servetta di Tracia, spiritosa e graziosa, lo prese in giro dicendogli che si preoccupava tanto di conoscere le cose che stanno in cielo, ma non vedeva quelle che gli stavano davanti e tra i piedi». […]