Specchio
di Katia Marino - pubblicato il 9 Maggio 2007
(da Acqua e Terre di Salvatore Quasimodo)
Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul fosso.
E tutto sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.
Bellissima questa poesia di Quasimodo, uno dei miei autori preferiti, e azzeccato contributo al bel “verde” dell’editoriale e della pagina.
Eravamo a Pizzo quando ho scattato la foto che vedete, alla fine dell’ultimo convegno. Quest’immagine mi piace molto, per qualche giorno l’ho anche tenuta come sfondo desktop e quando ho riletto, per purissimo caso, questa poesia di Quasimodo me le sono immaginate così, come adesso le vediamo, vicine, forti e fragili insieme.
Qui dove sto io c’è un posto che somiglia molto a questo della foto. Come è strano e meraviglioso nello stesso tempo che le parole dette o scritte da un altro ed in più tantissimo tempo fa possano ricondurci oggi ad un qualcosa di “nostro”. Il potere della scrittura! Grazie Katia!
“Cos’è la gemma ? ” – ho chiesto a Martina di 8 anni che mi aveva letto una sua poesia…
“E’ una ferita del ramo, ma da lì esce tutta la gioia di vivere dell’albero !”
Bellissimo, Angela, è il tuo commento più bello.
Questa poesia, quella che ho in mente quando penso a Quasimodo, mi sembra giocata tutta tra il verso iniziale
– ed ecco sul tronco / si rompono gemme –
e quello conclusivo
– che pure stanotte non c’era –
Sento lì lo stupore della nascita improvvisa del nuovo, la meraviglia in una semplice costatazione.
Rileggere questa poesia mi ha riportato ai tempi della scuola, ai miei anni “verdi”.
lo sguardo positivo di fronte alla realtà: tutto è mistero perchè è un Altro che opera