I Am Legend, prima puntata

Se ben ricordo l’incontro con Richard Matheson avvenne dentro un Dylan Dog bianco, lo speciale n.5, dell’estate del 1991. Avevo nove anni. E irresistibile fu il richiamo del volumetto allegato: la letteratura horror dall’A alla Z.

Tiziano Sclavi s’era apertamente ispirato al capolavoro di Matheson, quell’Io sono leggenda portato già due volte sullo schermo, rispettivamente da Vincent Price e da Charlton Heston. Divenne una specie d’ossessione: volevo il romanzo, ma mancavano più di dieci anni alla ristampa Fanucci e ancora cinque alla riedizione negli Oscar Urania.

Mio padre mi portò – ed era la mia prima volta! – alla Feltrinelli di via Maqueda e lì ordinai il primo libro davvero mio. Sino ad allora gli unici libri che avevo maneggiato erano quelli che mio zio Angelo mi spediva dalla AMZ dove lavorava come correttore di bozze, oltre a quelli che mia madre mi regalava ogni volta che andava a comperare libri di spiritualità dalle Paoline. E dalle Paoline non potevi concentrarti a scegliere per bene: c’erano troppi Gesù e sacre famiglie e bibbie che sembravano inseguirti. E a quei tempi, dopo il Gesù di Nazareth di Zeffirelli avevo un principio di staurofobia che la visione di Marcellino pane e vino all’oratorio aveva rinfocolato a puntino

Ordinai scandendo bene le lettere del cognome e dovevo solo attendere dai tre ai cinque giorni lavorativi.

Aspettavo in estasi che il commesso delegato per le ordinazioni mi chiamasse, mentre ero sempre più meravigliato dalla quantità di libri che vedevo tracimarmi addosso, scoprii che l’unica edizione disponibile era il nuovissimo volume della Mondadori, uscito proprio quell’anno che raggruppava quasi tutti i romanzi dello scrittore di Allendale. Era ben oltre ogni mia rosea speranza
Mio padre che mi ha sempre amato in una maniera viscerale scosse il baffo, a quei tempi ventiseimila lire erano un piccolo capitale per un bambino abituato alle 1800 lire del Topolino settimanale.

Ma mio nonno aveva lasciato in eredità a mia madre un monito lapidario: i soldi spesi per i libri sono sempre soldi benedetti. E così uscii dalla Feltrinelli stringendo fra le mani lo scontrino non fiscale che testimoniava l’acconto lasciato.

(continua…)

  • Vecchie edizioni italiane
  • Nato d’uomo e di donna, il primo racconto di Matheson
  • Al di là dei sogni, romanzo sulla vita, la morte e l’amore
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