Gruppo di lettura a Firenze. Il sequel

Sono passati tre anni e mezzo, e questa storia incomincia a diventare seria.

O allegra.

Una storia senza pretese, forse,  come il funambolo che guarda esclusivamente l’appoggio successivo del piede, e con una serie innumerevole di appoggi costruisce un percorso. Il funambolo non guarda mai l’estremità del filo, e così facciamo noi. Un passetto alla volta, e così facendo abbiamo fatto tanta strada insieme.

Ci siamo conosciuti in occasione dell’apertura di una biblioteca a Firenze, che avrebbe dovuto lasciare spazi da gestire per incontri di lettori, occasioni di scambio di letture, anche in orario serale. Così non è stato, le promesse sono state disattese. Ma da quell’occasione di incontro, ci siamo ritrovati in una libreria, in qualche casa, in un bar, per poi ritrovarci da molto tempo presso la sede dei Gesuiti a Firenze. Certo, avremmo preferito una biblioteca, sede naturale per un incontro del genere, ma va dato atto ai gesuiti che si sono rivelati il solo punto di riferimento stabile e accogliente, e senza chiederci un euro. Grazie di cuore.

Ci ritroviamo una volta al mese, e nel corso del tempo si è selezionato un gruppetto di affezionati lettori, e anche amici, a questo punto.

Cristina. Lei ha letto praticamente tutto, con il sorriso intuisce l’origine del brano che stai leggendo, e fornisce, con le sue impressioni, un sigillo di competenza sul libro in questione. Viaggia perennemente in bicicletta in mezzo ai fumi di Firenze. Come fa, è un mistero.

Francesca. Spazia dai classici alla novità, è un piacere ascoltarla. Se per sbaglio dimenticate in una cena del gruppo una sciarpa a casa sua, lei farà di tutto per non riportarvela. Ma, si sa, nessuno è perfetto.

Ilaria. Esperta di letteratura orientale, in particolare di quella giapponese. Del giappone conosce usi e costumi, i manga, parole, ideogrammi, musica. Io tutto ciò che sapevo dei giapponesi l’ho imparato da “Lost in traslation”, e da un cugino che ha sposato una giapponese. Da Ilaria ho imparato molto di più a riguardo. Odia i pescetti fritti. Che le avranno fatto di male, poi.

Grazia. In genere predilige narrazioni brevi, a volte ci porta racconti per bambini, a volte poesie. Una volta si è dimenticata gli occhiali da lettura e non ci ha letto niente. Non ha accettato i miei in prestito, forse ha paura delle malattie trasmissibili via naso.
Marco. Ultimamente ci propina letteratura scandinava, comprese le emancipate abitudini sessuali di quei luoghi freddi. L’ideale per animare la serata. Ama i pescetti fritti, e le donne in accappatoio.
Stefano. Fa il bibliotecario, per lui queste serate potrebbero sembrare degli straordinari di lavoro, ma lo fa molto allegramente. Anche lui viaggia in bicicletta nello smog di Firenze, e non indossando cappelli come fa Cristina, ha perso tutti i capelli. Mal voluto…

Io. Coordino il gruppo, ogni tanto qualcuno cerca di spodestarmi, ma la mia brama di potere è tale da respingere con maestria tutti gli attacchi. Mando le mail, a volte 23 ore prima dell’incontro, e la gente si lamenta per il tardivo annuncio. Io dico: dovete restare svegli, con le fotocopie in mano e con la scusa pronta da dire al coniuge tipo “torno in ufficio/ ho un lavoro da consegnare /dopo ti spiego”, insomma, robe così. La lettura prima di tutto, dico io.

Tra gli aficionados, voglio segnalare due grandi assenti dell’ultimo anno, che hanno però partecipato alla nascita e alla crescita di questo gruppo.

Valerio, i cui impegni di lavoro e familiari hanno reso difficile venire.

Teresa, la mia poetessa – vivente – preferita.

Tutto qui. Ah, abbiamo le modalità di partecipazione che ho travasato dai gruppi di lettura di Bombacarta a cui partecipai anni fa, che ci tramandiamo di generazione in generazione, e che – a mio avviso – funzionano alla grande: portate un testo (fotocopiato in dieci copie) di – meglio -una, due pagine al massimo di narrativa o poesia – niente saggi -, senza che, possibilmente, compaia il nome dell’autore; dovrete leggerlo, dare poi una breve motivazione del perché avete portato quel testo rimanendo ancorati a quel testo – senza sconfinare nella vita e le opere dell’autore – e breve discussione.

E via andare, senza difendere ad oltranza quel testo, lasciarlo in balia degli altri lettori, e possibilmente non ri- intervenendo dopo aver spiegato le proprie motivazioni.

E avanti un altro.

Chi volesse partecipare a questa avventura, è il benvenuto. Per informazioni, scrivete a alamal[chiocciola]tin.it , mi farò vivo.

Intanto, un enorme grazie ai miei splendidi compagni di lettura
Toni

Leggi i 4 commenti a questo articolo
  1. Federico Cerminara ha detto:

    Sarebbe davvero un piacere partecipare prima o poi al laboratorio di lettura “fiorentino”… Anche solo per il piacere di comparire in questa lista, con tanto di descrizione a seguito.

    Toni, in bocca al lupo.

  2. Gabriella ha detto:

    Tony ci fa entrare nel suo mondo fiorentino, vediamo le persone e con pochi tratti le conosciamo.
    Tutto raccontato con molta sincerità e col cuore.
    Si sente che le parole rivelano il cuore.

  3. Paolo Pegoraro ha detto:

    La recensione di lettori mi mancava. Grande Toni!

  4. giam ha detto:

    Ciao! :-)
    Siamo vicini di casa :-)
    Se volete conoscerci un po’ questo è il nostro blog: http://gruppo_lettura.blog.tiscali.it/
    Se poi volete farvi una puntata a Vaiano e partecipare ad uno dei nostri incontri… siamo qui ad aspettarvi :-)

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