Per spostare la notte più in là
Prendo in prestito il titolo di un libro di Mario Calabresi per commentare il fatto che con il blog di BombaCarta abbiamo mille e più post! Il numero mi fa venire in mente il grande libro che raccoglie i racconti delle Mille e una notte e la famosa vicenda della bella Sherazad, la narratrice che raccontando sposta la notte/morte più in là. Ma questo non è forse il senso della letteratura tout-court? Narriamo proprio perchè siamo mortali? O anche perchè siamo innamorati e abbiamo “i polmoni pieni di gioia” come diceva Henry Miller (e ricordava Michela in questo blog poco tempo fa)? La letteratura ha il sapore della mortalità o dell’amore che è l’unica forza che vince la morte? L’amore conta, come canta Ligabue chiedendosi se “conosci un altro modo per fregar la morte?”. A me piace molto questo “spostare più in là”, mi fa pensare all’al di là.. Nel suo ultimo libro-intervista Benedetto XVI parla dei due effetti che, secondo lui, il cristianesimo produce: “dà gioia e allarga gli orizzonti” mentre invece “una vita vissuta solamente “contro” sarebbe insopportabile”. Penso che le due cose (la gioia e l’allargamento degli orizzonti) siano tra loro connesse, anche se non so ben calibrare il nesso di causalità. Comunque sia, penso che questa è la speranza che corre sotto i mille e più post del blog di BC: che siano portatori di gioia e allarghino i nostri orizzonti.
Riporto un noto passo di E. Montale:
Sotto l’azzurro fitto del cielo
qualche uccello di mare se ne va
nè sosta mai
perchè tutte le immagini portano scritto
più in là!
è una delle mie poesie preferite di Montale.
L’orizzonte è sempre libero, in movimento, o si allarga o si restringe..e noi facciamo la nostra parte (in una direzione o l’altra)