Il disincanto o la speranza si incarnano nella concretezza del testo

Ecco la pagina del Diario del laboratorio di scrittura creativa di Bombacarta a Roma relativa all’incontro del 13 Dicembre 2006. Ha collaborato alla stesura del testo Agata Fuso.

Ogni testo di narrativa rivela la percezione della vita del suo autore. Ci sono testi amari, imbevuti di disincanto e di sfiducia. Altri, invece, anche quando raccontano episodi drammatici, sono capaci di speranza. Ce ne rendiamo conto a partire da una bella prima stesura di un racconto di Stefania. È la storia dell’incontro tra un uomo dagli “occhi liquidi”, seduto tra alcune baracche di lamiera sotto i ponti di una tangenziale, la sigaretta in bocca e un cane tra le braccia, e una giovane donna giunta a un punto di non ritorno della sua esistenza. Una donna bisognosa a tal punto di una parola che l’aiuti a superare lo stallo in cui si è fermata la sua vita che, nel prestare attenzione a quest’uomo e nel guardarlo intensamente negli occhi, le sembra di “nuotare in un lago e più parlava più la consistenza del tempo cambiava”. Il testo si interrompe su questo inizio di conversazione (è ancora tutto da sviluppare), ma si percepisce per questa donna un orizzonte di positività, un futuro migliore nascosto nelle pieghe di questo misterioso incontro. Il testo di Stefania ha un sapore buono. Proprio come quello di Carmine Abate che leggiamo nel racconto “La biondina occhispenti”, tratto dalla raccolta di storie brevi “Il muro dei muri” (Mondatori). È proprio lei, la tossicomane tedesca che dà il titolo al racconto, a dare una speranza all’emigrato calabrese dopo una brusca perquisizione da parte della polizia in un locale di Amburgo. E la speranza è incarnata nei gesti che la ragazza compie, nelle parole che pronuncia, ma soprattutto nelle azioni del protagonista che decide di non perdersi d’animo e di continuare ad avere fiducia nella sua avventura di emigrante. Lo vediamo accettare l’invito della biondina occhispenti e ballare con lei “aggrappato con forza alle sue mani calde”.

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