Bianco in attesa

Il bianco è il colore della possibilità, della disponibilità, il colore di ogni inizio: paura, tredidazione, preoccupazione sono solo alcuni degli stati d’animo che una pagina bianca può evocare. Qui il bianco è in attesa di essere macchiato dall’inchiostro della nostra libertà e tanto più è immacolato, tanto più la nostra responsabilità nel macchiarlo cresce. Se la paralisi non ha il sopravvento e accettiamo l’incontro, il bianco vive la sua dimensione vitale, umana: altrimenti, abbandonato a se stesso, congela, dissolve, isterilisce in valenze di morte. In questo senso un bianco, destinato a rimanere tale, puro, incontaminato sembra non appartenere alla dimensione umana. Ma, nel momento in cui viene deliberatamente usato nella sua assolutezza, esprime dimensioni ultraterrene, divine, trasfigurate.

E allora, al termine di questa ricognizione, affrontando la nostra immanenza, sta noi intuire in quell’absolute white del latte, del pane, delle stelle, della pelle, la matrice della bellezza che ci nutre.

Lascia un commento a questo articolo

Prima di inserire un commento, assicurati di aver letto la nostra policy sui commenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *