Il ragazzo con la bicicletta

locandinaCyril. Ragazzo, cinerino, francese. Solo, nella grande città. Abbandonato in un istituto per minori. Ribelle, ovvio. Voglia di scappare.
Qual è la radice della tua rabbia, Cyril?
Il Padre. Cyril lo desidera, lo anela, lo ambisce con tutte le proprie forze. Dove sei, papà?
La creatura è in cerca del creatore. Papà, sei in casa?
Sfascerebbe il campanello, abbatterebbe la porta. Dove sei?
Tuo padre non c’è. Se n’è andato.
E’ impossibile, ha la mia bicicletta.
L’ha venduta. Ha liquidato tutto e se ne è andato. Per soldi si è dimenticato di te.
Incomprensibile per un figlio. La fiducia della creatura è incrollabile.
Se il Padre è niente, allora io sono niente.
Per il Padre Cyril mente, piange, distrugge. Vive. Attende. Spasima.
A Cyril si accosta una donna. Parrucchiera. Non ha in testa cosa la aspetta. Prova ad aiutare il piccolo e rimane intrappolata nel suo mondo. Ricomprando la bicicletta riscatta l’infanzia del biondino. E si mette in cerca accanto a Cyril.
Finalmente! Papà! Abbarbicato sulla finestra di un ristorante. Papà! Bussa sul vetro. Papà!
E’ girato dall’altra parte.
Papà!
Il Padre apre. Scocciato. Rifiuta il proprio ruolo. Rinnega la propria carne.
Fai venire la signora.
Ci pensi lei. Io non posso occuparmi di lui.
Glielo dica.
Non cercarmi più.

Senza Padre è l’autodistruzione. Cyril diventa “il pitbull”. Tutto nervi. Un bulletto gli mette il guinzaglio. E lo trasforma in una belva d’attacco.
Il cane azzanna tutto ciò che gli sta intorno. Le sue prede preferite sono affetti e relazioni. Ciò di cui è affamato.
La Parrucchiera è vittima del suo amore. Come salvare questo figlio?
Cyril sprofonda. Arriva al limite dell’omicidio. Senza remissione, viene scaricato anche dal proprio padrone. Il male è così: seduce e abbandona.
Nel profondo dell’abisso è ancora la Parrucchiera a tendere la mano.
Paga le malefatte di Cyril. Riscatta, questa volta, la sua adolescenza.
Cyril insegna allora alla donna ad andare in bicicletta. E’ sempre chi ama a chinarsi, ad imparare. L’amante sta dietro all’amato.
Il finale è un cerchio che si chiude. Cyril sconta sulla propria pelle il male commesso, comprende, perdona. E’ finalmente libero. Veramente uomo.

Questo film è stato proposto dalla Diocesi di Milano per i cineforum destinati alle famiglie.
Perché?
Azzardo: con un creatore che si cela, che sembra disinteressato verso i propri figli, possa la Chiesa essere semplice Parrucchiera. Arda d’amore per le creature, abbia l’umiltà di imparare da loro ad andare in bicicletta. Li accompagni nella ricerca del Padre. Per rendere liberi e adulti questi piccoli mendicanti d’affetto.

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