Questa immagine mi riporta nel passato, a quando ero piccola, d’estate, in spiaggia con papà. Però mi proietta anche nel futuro, in un futuro spero non lontano. E’ un “viversi” senza la paura di far vedere che spesso si può avere bisogno degli altri, come i piccoli ne hanno dei genitori. E’ un affidarsi, con naturalezza, perchè questa è la legge. Anche quando a far da sfondo troviamo un cielo sereno come questo.
Lucaha detto:
Searching for a little bit of God’s mercy….
Giuliaha detto:
Non stare con i piedi per terra, ma con i piedi in cielo, cosa ci può essere di meglio?
Maricaha detto:
Piccolo piede deforme
Piccolo piede deforme
Ti Amo perchè sei così.
Se tu fossi perfettamente
bilanciato sbilancerei io
sbilancerei molto
più di te,
non ti nascondere
non ti coprire
col pantalone lungo.
Piccolo piede deforme
salta nell’azzurro
e portami con te.
Piccolo piede deforme
deforme come me
cozza aperta nel deserto
con gli occhi tondi
e aguzzi del fumetto.
Io che sono un Cartoon
che solo nelle maschere
ho imparato la versatilità
solo nell’enigma la soluzione,
investi della tua infinita
tenerezza il mio cuore
a piccoli passi,
non la voglio più la perfezione
o forse la voglio nel mio
agire e nelle mete che
sola mi prefiggo.
Ma a te Ti Amo così,
nella carne e nel sangue
e nel dolore che investe
il mondo dall’infinitamente
grande all’infinitamente piccolo.
Con la sabbia disgelo
di mille maree un giorno
incontrai il dio Nettuno
teneva il suo scettro e al
collo un bimbo di mare
eri tu con il tuo piccolo
piede in cui leggo la diversità
che ti separa dall’accettazione
come dalle feste e dal matrimonio.
Calpesta con me questo fango
e seguimi, perchè io seguirò te
e mi addormenterò con te
sotto al vulcano di un nuovo corso.
Quando sogno il Paradiso
sogno tanti piedi colorati
che calpestano questa terra
viva e sacra, dove le labbra
scintillano delle parole
a forma di rosa e il sentiero
pullula di vita,
tante bolle di sapone
azzurro-oceano e poi
più nulla,
solo un piccolo piede
il più possibile deforme
il più possibile lontano
e segreto, come una serratura
per correre in modo originale
per fermarsi spesso ad osservare
la mutilazione di un immagine
il più possibile perfetta
che sembrava una bambola
di pezza.
oddio, il piede sinistro è deforme!
Questa immagine mi riporta nel passato, a quando ero piccola, d’estate, in spiaggia con papà. Però mi proietta anche nel futuro, in un futuro spero non lontano. E’ un “viversi” senza la paura di far vedere che spesso si può avere bisogno degli altri, come i piccoli ne hanno dei genitori. E’ un affidarsi, con naturalezza, perchè questa è la legge. Anche quando a far da sfondo troviamo un cielo sereno come questo.
Searching for a little bit of God’s mercy….
Non stare con i piedi per terra, ma con i piedi in cielo, cosa ci può essere di meglio?
Piccolo piede deforme
Piccolo piede deforme
Ti Amo perchè sei così.
Se tu fossi perfettamente
bilanciato sbilancerei io
sbilancerei molto
più di te,
non ti nascondere
non ti coprire
col pantalone lungo.
Piccolo piede deforme
salta nell’azzurro
e portami con te.
Piccolo piede deforme
deforme come me
cozza aperta nel deserto
con gli occhi tondi
e aguzzi del fumetto.
Io che sono un Cartoon
che solo nelle maschere
ho imparato la versatilità
solo nell’enigma la soluzione,
investi della tua infinita
tenerezza il mio cuore
a piccoli passi,
non la voglio più la perfezione
o forse la voglio nel mio
agire e nelle mete che
sola mi prefiggo.
Ma a te Ti Amo così,
nella carne e nel sangue
e nel dolore che investe
il mondo dall’infinitamente
grande all’infinitamente piccolo.
Con la sabbia disgelo
di mille maree un giorno
incontrai il dio Nettuno
teneva il suo scettro e al
collo un bimbo di mare
eri tu con il tuo piccolo
piede in cui leggo la diversità
che ti separa dall’accettazione
come dalle feste e dal matrimonio.
Calpesta con me questo fango
e seguimi, perchè io seguirò te
e mi addormenterò con te
sotto al vulcano di un nuovo corso.
Quando sogno il Paradiso
sogno tanti piedi colorati
che calpestano questa terra
viva e sacra, dove le labbra
scintillano delle parole
a forma di rosa e il sentiero
pullula di vita,
tante bolle di sapone
azzurro-oceano e poi
più nulla,
solo un piccolo piede
il più possibile deforme
il più possibile lontano
e segreto, come una serratura
per correre in modo originale
per fermarsi spesso ad osservare
la mutilazione di un immagine
il più possibile perfetta
che sembrava una bambola
di pezza.
M.