ipnotica, mi ha ricordato un pupazzo, un clown, di un ventriloquo.
bellissima foto.
Giuliaha detto:
Foto veramente molto bella. Un bambino confuso e solo
Abeleha detto:
Mi ricorda il mio tormento.
Angela Cha detto:
Mi turbano quei contorni sfuocati. Pare un bimbo stranito. Tra le gocce di pioggia forse si confondono lacrime che gli rigano volto
Titti Tocciha detto:
Caro Antonio,
la prima cosa che ho pensato guardando questa immagine è:
“Cosa starà guardando quel bambino di così interessante?”.
Sembro proprio io (con qualche anno in più)quando guardo fuori dall’automobile!
Lo stupore!
Titti Tocci
Cristina Allodiha detto:
Carissimo Antonio,
mi commuovo perchè sembra il mio piccolo Marco di due anni. Mi sembra di vederlo quando è assorto. S’, anche i bambini alle volte sono assorti. La cosa più bella è sedersi vicino a loro in silenzio e osservarli per ore. Scorgere i loro piccoli gesti nel prender euna macchinina, nel fingere di farla correre facendo il verso con la bocca. Ad un certo punto, quando meno te l’aspetti, si girano, veodno che sei lì che li guardi e si rimettono a giocare.
Marco da un po’ di mesi quando si corica sul letto fissa un punto nel soffitto. Sorride a quel punto, lo saluta. Noi gli abbiamo detto che è il suo angelo.
ipnotica, mi ha ricordato un pupazzo, un clown, di un ventriloquo.
bellissima foto.
Foto veramente molto bella. Un bambino confuso e solo
Mi ricorda il mio tormento.
Mi turbano quei contorni sfuocati. Pare un bimbo stranito. Tra le gocce di pioggia forse si confondono lacrime che gli rigano volto
Caro Antonio,
la prima cosa che ho pensato guardando questa immagine è:
“Cosa starà guardando quel bambino di così interessante?”.
Sembro proprio io (con qualche anno in più)quando guardo fuori dall’automobile!
Lo stupore!
Titti Tocci
Carissimo Antonio,
mi commuovo perchè sembra il mio piccolo Marco di due anni. Mi sembra di vederlo quando è assorto. S’, anche i bambini alle volte sono assorti. La cosa più bella è sedersi vicino a loro in silenzio e osservarli per ore. Scorgere i loro piccoli gesti nel prender euna macchinina, nel fingere di farla correre facendo il verso con la bocca. Ad un certo punto, quando meno te l’aspetti, si girano, veodno che sei lì che li guardi e si rimettono a giocare.
Marco da un po’ di mesi quando si corica sul letto fissa un punto nel soffitto. Sorride a quel punto, lo saluta. Noi gli abbiamo detto che è il suo angelo.