I dischi del 2009 che fanno bene
“Non sopporto le canzoni che ti fanno sentire inadeguato. Non sopporto le canzoni che ti fanno pensare di essere nato per perdere. Destinato a perdere. Non fanno bene a nessuno. Non fanno bene per niente. E perché tu sei troppo vecchio o troppo giovane, troppo grasso o troppo magro, o troppo brutto, e troppo qui e troppo là. Canzoni che ti buttano giù, che non tengono conto della tua cattiva sorte o di quanto hai tribolato”.
Woody Guthrie spiegava così le canzoni in cui disquisiva di religione, politica e filosofia. “Canzoni che ci avvicinano a piccoli passi verso la verità finale”. La figlia di Woody, Nora, lo scrive nella premessa al libro “Le canzoni di Woody Guthrie” (edito da Feltrinelli). Nella musica è pressante il desiderio di conoscere la Verità, per riscoprire il senso della vita in un mondo sempre più smarrito e bisognoso della provvidenza divina. E nel 2009 – giunto al termine del suo mandato – il pop, il folk e il rock sembrano aver spalancato definitivamente la porta alla religione cristiana.
Qui una classifica dei dieci migliori album dell’anno che passerà, dischi per riflettere sulla spiritualità e sulla sacralità della vita. Con la solita leggerezza che distingue la musica, una delle migliori espressioni artistiche dell’intrattenimento popolare, quella che fa bene all’anima.
1. The Life Of The World To Come – The Mountain Goats
John Darnielle alias “The Mountain Goats”. E’ lui che si nasconde dietro una band che vacilla tra il folk e il pop più nobile, vicino ai R.E.M. prima maniera. Il loro stile è essenziale e legnoso, suonato senza inutili ghirigori elettronici. Il riferimento letterario è la Bibbia, l’Antico e il Nuovo Testamento. L’album è segnato già nel titolo da un’invocazione religiosa, “La vita del mondo che verrà”, la parte finale del Credo cattolico. Il segno dell’appartenenza confessionale alla Chiesa di Roma. Le citazioni bibliche intitolano ogni canzone e ispirano storie da cantare. Non c’è dubbio: “The Life Of The World To Come” è l’album migliore del 2009.
>> la canzone: “Genesis 3:23” > ascolta
2. Let’s Change The World With Music – Prefab Sprout
Nel 1992 la casa discografica si rifiutò di pubblicare il cd “Let’s Change The World With Music” perché, già nelle prove da studio, suonava poco attuale per il tema trattato: la religione. L’uscita nella versione demo 17 anni più tardi, dimostra come le Major pubblicano e in fretta qualsiasi cosa canti “God” o “Save Me”. La ricerca spirituale si specchia nel pop e qualche manager ha fiutato l’affare. Il disco regala tracce di buon livello spirituale, tra cui spicca la natalizia “Earth, the Story so Far”: “La scienza ha diffuso la notizia che l’unico assoluto è la Luce/ Salvami, salvami/ Non era quello il messaggio della stella delle notte di Natale?”. Ben tornati Prefab Sprout… Meglio tardi che mai.
>> la canzone: “God Watch Over You” > ascolta
3. Angoli nel Cielo – Lucio Dalla
Il grande Lucio ritorna con un album positivo nei contenuti, in un’epoca dove il pessimismo miete più vittime dell’influenza A. Alla crisi economica e sociale si sopravvivere con un rimedio facile: godere delle cose semplici e ovvie, da cercare negli angoli di un Cielo che ci protegge, lì dove si nascondono i tesori dell’esistenza. “Angoli nel Cielo” suggerisce di rientrare in se stessi e di ascoltarsi, di scoprire le potenzialità che un uomo possiede per realizzare la sua felicità insieme agli altri, anche quando l’amore (il motore che muove tutto) sembra aver perso la partita del cuore. Disco delizioso, solare.
>> la canzone: “Vorrei sapere chi è” >ascolta
4. The Fountain – Echo & The Bunnymen
Da Liverpool ritorna la band culto della “new wave” britannica, gli Echo & The Bunnymen. Il nuovo “Fountain” è da considerarsi un concept album, un disco che ruota intorno alla spiritualità cristiana. Il leader Ian McCulloch, in un’intervista al magazine Rolling Stone, spiega il senso del cd: “Mentre scrivevo le canzoni non mi rendevo conto dei riferimenti a Dio o alla religione. E credo comunque che sia più una questione di sfumature che di riferimenti letterali al paradiso o a Dio”. Ascoltare per credere il brano sulla Sindone di Torino, scritto dopo una visione mistica avuta durante un concerto a Rimini: “Io vidi Lui/ Lui vide me/ Quel sudario di Torino macchiato di sangue”.
>> la canzone: “Shroud of Turin” > ascolta
5. Inneres Auge – Franco Battiato
“Inneres Auge – Il tutto è più della somma delle sue parti” è una raccolta di vecchi brani rivisitati dal suo autore Franco Battiato. Con l’inedito “Inneres Auge” (tradotto dal tedesco significa “Lo sguardo interiore”) il maestro guarda dentro le cose del mondo, oltre l’apparenza, affilando la spada dell’indignazione. “La linea orizzontale ci spinge verso la materia/ Quella verticale verso lo spirito”. E’ la frase chiave del brano, somigliante a quella pronunciata da Cristo nell’orto del Getsèmani: “Vegliate… Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Matteo 26,41). L’urgenza di far prevalere lo spirito sulla materia e di nobilitarsi, per continuare ad essere “animali pensanti”.
>> la canzone: “Inneres Auge” > guarda il video
6. Sounds of the Universe – Depeche Mode
I suoni synth pop che hanno fatto la fortuna di Martin Lee Gore, Dave Gahan e Andrew Fletcher tornano in “Sounds of the Universe”. C’è l’inquietante dicotomia tra sentimento religioso e debolezza umana, segno distintivo della produzione dei Depeche Mode. Attratti dalla spiritualità, tentati dalle seduzioni del sesso, schiacciati dai sensi di colpa: il disco ne è la sintesi perfetta. Impreziosito da simboli biblici, il cd è invaso da una luce che schiarisce le tenebre di un gruppo che ha fatto la storia della musica moderna: “Sono un esempio vivente di santità/ Faccio dono di tutte le virtù che possiedo/ Illuminerò tutto il mondo/ La pace sarà con me”.
>> la canzone: “Peace” > guarda il video
7. Carovane – Sergio Cammariere
Il più illuminato e metafisico cantautore italiano dell’ultimo decennio regala un album di spessore. Grandi esecuzioni musicali, testi scritti a quattro mani con il collaboratore di sempre Roberto Kunstler e influenzati dalle letture di Sergio Cammariere. Riguardo i temi religiosi, Sergio mostra quel sacro timore oggi invece scomparso. L’atteggiamento reverenziale verso il mistero divino è il file-rouge che percorre i brani di “Carovane”, carrozze musicali che decantano la bellezza della vita, la scoperta dell’infinito nel creato e la difesa della pace nel mondo. L’album non passerà nelle radio, le solite canzonette non sono in grado di reggere il confronto con tanta bellezza.
>> la canzone: “Tre Angeli” > ascolta
8. Balm in Gilead – Rickie Lee Jones
Nel 2007 con “The Sermon on Exposition Boulevard” qualcuno cominciò un’infondata guerra inquisitoria contro Rickie Lee Jones, conosciuta forse come compagna di Tom Waits e adepta della “beat generation” più che per il suo talento musicale. L’album fu inserito nell’elenco dei dischi proibiti per aver riformulato quanto detto da Gesù durante la sua predicazione terrena. Dedicandosi agli studi di teologia negli anni novanta, un feedback religioso nella musica di Rickie era inevitabile. Ora ci riprova con “Balm in Gilead”. Analizza il tema di Dio e della morte, mentre canta di fede e di speranza. In alcuni passaggi commuove. Un disco da non perdere e per nessun motivo.
>> la canzone: “His Jeweled Floor” > ascolta
9. Big Whiskey and the GrooGrux King – Dave Matthews Band
L’insana passione verso la musica di Dave Matthews rischia d’inficiare la valutazione di “Big Whiskey and the GrooGrux King” in questa classifica (comunque opinabile e personale). Per un fan formulare un giudizio obbiettivo sull’artista che più ascolta è impossibile. Ad esempio: l’album lo metterei al primo posto, ovvio. Il disco tratteggia l’inquietudine spirituale in Dave, ossessionato dal bisogno d’essere salvato dalle sue stesse debolezze. S’interroga sull’ipotesi della morte di Dio e tenta pure di acchiapparlo, nonostante voli “nella direzione della propria estinzione”. Un album monumentale e diretto. Da preferire nella versione “deluxe”.
>> la canzone: “Time Bomb” > guarda il video
10. No Line On The Horizon – U2
Già lo scrivevo nello scorso aprile sulle pagine di “BombaCarta”: “Nell’apparente mancanza di possibilità future, la fede cristiana può allargare i confini dell’esistenza, proiettando l’uomo in una nuova dimensione, più calda e confortevole. Nel nuovo disco degli U2 c’è un climax… necessario per raggiungere chi sta in alto: Dio”. E’ il disco degli U2 più ispirato dal punto di vista cristiano, con citazioni di preghiere di Sant’Agostino e versi dei libri sapienziali della Bibbia. Consacra Bono al ruolo di profeta nel mondo scristianizzato e chissà se riuscirà a salvarlo. Il disco però ha venduto poco. Un segno apocalittico che preannuncia innanzitutto la loro fine?
>> la canzone: “Cedars Of Lebanon” > guarda il video
Non rimane che scrivere: “Power… Play… Buona Musica per il 2010!”.
Max, grazie! Io di musica non ne capisco niente e mi hai dato qualche idea per gli imminenti regali… :-)
Grazie Paolo, in fondo è la lista dei regali che anch’io mi preparo a impacchettare! Tra i tanti, non ho citato l’ultimo di Carmen Consoli “Elettra”. (Metafisico nei contenuti come “Carovane” di Cammariere). Probabilmente l’album italiano più bello del 2009. ;-)
…e me lo dici così, che c’ho il mio donfratello fan sfegatato della Carmen! thanks!
Molto interessante. Tuttavia, io avrei forse incluso anche Sting, con il suo recente “If on a Winter Night”, penso che non avrebbe affatto sfigurato…
Bisogna avere sempre un occhio di riguardo per i giovani, ancora meglio se italiani. Due sono gli album che mi hanno entusiasmato quest’anno. Ed è sbagliato parlare di sorprese, perché già i precedenti lavori erano piacevoli assai. Mi riferisco a “Sushi e Coca” dei MartaSuiTubi e “L’amore non è bello” di Dente.
A voi il piacere dell’ascolto.
sto ascoltando The Mountain Goats…
Rileggendo la classifica, vien voglia di scriverne un’altra: i dischi spirituali più inquieti del 2009.
@Federico: il “Dio come stai?” dei Marta Sui Tubi non mi è piaciuto molto, mentre scopro Dente: interessante.
@Marco: Vero: visto le citazioni del profeta Isaia nel nuovo disco, Sting meritava una posizione (ho preferito gli U2).
@Gian Luca: spero ti piacciano i Mountain Goats. Secondo me hanno partecipato in incognito a qualche laboratorio di BC (il metodo è molto simile!).
BUON NATALE A TUTTI GLI AMICI DI BOMBACARTA :-) :-) :-)
L’album non è di quest’anno…ma con cd e il dvd del tour 2009 “Solo show alive” Vinicio Capossela anche per quest’anno occupa primi posti della mia personalissima classifica… :) …per il resto, condivido il pensiero su Carmen Consoli e Sergio Cammariere…e grazie anche per tutti gli altri preziosi suggerimenti. Buon anno a tutti!