I serbatoi di tutte le storie
Da dove vengono le storie?
Alcuni anni fa in Italia è stato pubblicato un volumetto dello scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi che aveva esattamente questo titolo: Da dove vengono le storie. Proprio un titolo azzeccato, ma non conforme all’originale che invece suonava: Something given, cioè “qualcosa data” o “qualcosa di dato”. Tuttavia titolo vero e titolo inventato rappresentano una bella domanda e una bella risposta.
Dunque: da dove vengono le storie? Le storie sono sempre dei doni che ci vengono dati, dei regali che ci vengono fatti col fatto stesso di essere al mondo. Sono una “grazia”, cioè qualcosa che si riceve gratuitamente. Una vita umana senza storie è impossibile. Le storie esistono: bisogna attendere, aprire bene gli occhi, ascoltare. Se lo scrittore è attento, allora è in grado di elaborare e ordinare quel che sembra un caos e cioè l’esperienza quotidiana. Nelle storie essa viene “convertita” fino a raggiungere quella particolare “presenza reale” propria del simbolo.
Dentro questa “conversione” stanno le domande che costituiscono l’unico vero soggetto per l’artista: qual è la natura dell’esperienza umana? Cosa significa essere vivi, soffrire, provare sentimenti? Cosa significa amare o avere bisogno di un’altra persona? Fino a che punto possiamo conoscere gli altri? O noi stessi? O la realtà che ci circonda? Che senso hanno gli eventi?…
Ma una risposta esauriente e definitiva a queste domande non si può dare una volta per tutte. Allora lo scrittore, come ogni lettore, d’istinto si rivolge a chi una risposta l’ha già cercata e in qualche modo formulata, sebbene provvisoriamente: cioè legge le storie scritte da altri, alla ricerca di risposte, ma anche di domande giuste da porsi. Quanto è difficile porsi le domande giuste!
Tra queste storie, ce ne sono alcune fondamentali, delle storie talmente grandi da costituire un vero e proprio “serbatoio” di storie da cui attingere all’infinito. Giusto per limitarci all’immaginario occidentale, pensiamo alla Bibbia, a quante storie contiene e quante storie ha generato; pensiamo ai miti dell’antichità greca e latina o ai miti nordici; pensiamo alla figura di Ulisse, a quella di Abramo e di Enea. Se si torna sempre alle “grandi storie” è sostanzialmente per un motivo: contengono molte risposte, ma soprattutto molte domande “giuste”.
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