BombaSordi a Messina
Josè è la coordinatrice di questa nuova avventura che si chiama BombaSordi. È sorda anche lei ed è una persona davvero speciale. Ha frequentato uno dei nostri primi laboratori l’anno scorso e poi ha accolto con grande entusiasmo la proposta di cominciare un laboratorio presso l’ENS, l’Ente Nazionale Sordi di Messina. Le ho chiesto di condividere con noi le sue prime impressioni ed emozioni.
Da quando ho iniziato il workshop del laboratorio di scrittura creativa con i sordi, ero molto emozionata e nello stesso tempo preoccupata, perché mi chiedevo come sarebbe andata nel tempo con questi incontri! Ora posso dire che dopo i primi tre appuntamenti, sono rimasta colpita dal loro interesse di provare e voglia di esprimere i loro pensieri, tutto ciò ha suscitato molta curiosità, anche se c’è qualche timore nello scrivere. Io mi sono impegnata in qualche modo nel far passare la paura di scrivere, spiegando loro cosa voglio ottenere con questo laboratorio. Il mio obiettivo è quello di imparare a mettersi in discussione e confrontarsi, soprattutto poter condividere le proprie impressioni, attraverso la presentazione del mio lavoro. Tutto ciò avviene nello sala dell’Ens di Messina. Al primo appuntamento, mi trovonel cerchio di queste persone che mi guardano con interesse, curiosi di vedere la novità di questo laboratorio. Io, essendo sorda, mi sono messa nei loro panni, pensavo fra me e me, “forse non vogliono frequentare il corso”, perché so che queste persone, sono un po’ rimaste scottate nel loro percorso scolastico, invece hanno dimostrato di avere la voglia di fare qualcosa di diverso. Ho voluto integrare con delle proiezioni in power point e distribuire carta e penna, qui sono nate le prime impressioni e attraverso le loro riflessioni, scrivevano… e pian piano, dolcemente, passato il timore è nata proprio la condivisione dell’uno e dell’altro. Mi sono resa conto che in un primo momento eravamo tutti tesi, segnavamo goffamente, i visi tutti rossi e poi ad un tratto ci siamo trovati di fronte ad un bel dialogo del tutto naturale, erano tranquilli , sciolti, sereni… ad un certo punto escono le battute attinenti all’argomento ovviamente!Mi sono meravigliata quando alla fine dell’orario, una donna mi hanno detto in Lis, “che bello, mi sono divertita”, ho provato una sensazione bellissima e gratificante. Poi nel secondo incontro ho voluto prendere in considerazione un articolo di un autore, cercavo di far uscire il dialogo tra di loro, all’inizio sono rimasti incerti, dubbiosi, scrutavano in maniera particolare nel mio Pc con il supporto della proiezione… ho notato che si sforzavano di leggere e capire a fondo le parole , e mi facevano domande e rispondevo, ad un certo momento si sono guardati increduli, e volevano la traduzione di quello che era scritto, prendendo il consiglio della carissima Nancy, cordiale e sempre con il sorriso sulle labbra che mi suggerisce di non fare questo passo, ma rileggere l’articolo, senza aver timore, hanno preso confidenza e hanno cominciato a scrivere i loro pensieri ! In conclusione trovo questa esperienza stimolante per chi ascolta e scrive e nello stesso tempo, gratificante, perché coinvolgo e mi sento coinvolgere in quanto vi è uno scambio di informazioni e di cultura.
faccio cortesemente notare che l’immagine è di Sergio Lavo, un artista Sordo che l’aveva creato come logo per il sito web “I segni come parole” (http://www.istc.cnr.it/mostralis/). Sarebbe carino da parte vostra o cambiare l’immagine con un altra oppure dargli quantomeno il suo dovuto riconoscimento, a Sergio Lavo.
b.
Grazie tcd, la tua precisazione mi sembra assolutamente doverosa. Anzi, se avessi qualche altra indicazione o suggerimento, ci farebbe molto piacere se lo inserissi nei commenti (o se ti mettessi in contatto con me o con Nancy). BombaSordi sta muovendo i suoi primi passi a Messina, mi chiedo se sia possibile anche provare qualcosa del genere a Roma, approfittando della loro esperienza (peraltro diversi miei studenti conoscono la LIS perfettamente).
p. s. – piuttosto che cambiarla, l’immagine, sarei per il tenerla con il dovuto riconoscimento ;-)
«…Credo ad ogni modo che ora potrete essere tutti e due più felici» osservò Padre Brown. «Io devo tornare alla Scuola dei Sordi».
Mentre usciva sul prato ventoso, un suo conoscente lo fermò e disse: «È arrivato il giudice istruttore. L’inchiesta sta per cominciare».
«Devo tornare alla Scuola dei Sordi» disse Padre Brown. «Mi spiace, ma non posso fermarmi per l’inchiesta».
(G.K. Chesterton, Il candore di Padre Brown)