Risveglio

mattino

In tempo di vacanza ci si sveglia con calma. I ritmi quotidiani si rallentano e si vive una gestione del tempo più rilassata. Questo mi aiuta a pensare a un momento particolare, un istante prezioso della nostra giornata. Forse il più importante, ma forse anche il meno consapevole. Il momento nel quale si aprono gli occhi al mattino, cioè il risveglio.

Il risveglio è un processo, non un atto. Si distende nel tempo: ciascuno ha i suoi riti, le sue procedure, che spesso implicano tempo. In alcuni casi include anche la colazione o la prima aria del mattino avvertita quando si scende in strada o si aprono le finestre. In ogni caso è un processo non solamente interiore: implica una certa luminosità, un luogo, del cibo, elementi come l’acqua e l’aria.

C’è chi balza dal letto perché riscosso dal trillo di una sveglia, c’è chi ha la sveglia “incorporata” e si desta più naturalmente. C’è chi si apre al nuovo giorno con la radiosveglia, e chi invece nel silenzio più quieto. C’è chi ascolta già i ritmi attivi della città in movimento, e chi invece gusta la quiete appena mossa del primo mattino. In ogni caso la notte noi chiudiamo gli occhi facendo un atto di fiducia grande nella vita e dando per scontato il risveglio il giorno, dopo la notte, il buio, l’incoscienza temporanea…

E poi ci risvegliamo a nuova vita. Quell’istante è prezioso. Lì c’è un concentrato reale e simbolico della nostra esistenza. Il mattino ci si annuncia già nel nostro letto. Lì viviamo una proiezione forse inconsapevole ma vera e reale della nostra esistenza. Come ci svegliamo al mattino, dunque? In un modo o nell’altro noi ci svegliamo o con una domanda o con un progetto.

Nel primo caso la nostra giornata inizia senza particolari certezze: vi è una apertura a ciò che sarà o che ci verrà incontro. L’apertura degli occhi ancora cisposi è caratterizzato da una fiducia che viene subito mossa da un interrogativo: che ne sarà di me oggi? Cosa accadrà? E il sentimento che l’accompagna può essere sia di incertezza (o persino di inquietudine e angoscia), sia di curiosità sia di meraviglia e serena apertura al nuovo giorno.

Nel secondo caso la nostra giornata inizia con la voglia di essere nel mondo, di realizzare, di aprire le finestre e dire silenziosamente o fragorosamente al mondo che si è disposti a fare qualcosa oppure perché si ha un progetto preciso in mente, un lavoro da fare, ad esempio; sia perché se ne avverte tutta l’energia che è alla ricerca di un oggetto: una cosa da fare o una o più persone da incontrare.

Una domanda o un progetto muovono sempre quella fiducia di base che accompagna l’istante semi-consapevole del risveglio e lo orientano. L’ispirazione poetica non è lontana da questo istante. Il suo oblio può significare l’oblio della dimensione creativa dell’esistenza. Forse la vacanza con la sua carica di cambiamento dei ritmi può aiutarci a recuperare il senso e l’importanza di quell’attimo da cui tutta la nostra giornata ha inizio, quel big bang creativo (e creaturale) che rianima la nostra esistenza tutte le mattine. La vera ispirazione, del resto, è questo: un risveglio al mondo.

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  1. luisa ha detto:

    beh che dire, mi è sembrato un volo angelico, come ua carezza leggera.

    io ingoio il mattino e tutta la sua giornata che si tira dietro mi sveglio di scatto vorrei dormire , no dormire stare ancora lì. invece di corsa…mi alzo in modo traumatico!mi sveglio presto a poi aspetto l’ultimo momento!
    poi, in tutti quei frangenti liberi, io prendo coscienza- come un guasto da riparare-!
    e quando mi fermo e scrivo allora mi sveglio!

    Luisa

  2. Angelo ha detto:

    Il risveglio al mattino riporta all’origine delle cose, di tutte le cose. E’ una replica del grande Inizio di tutti i miei inizi e in quanto tale e’ una situazione “fresca”, originale. Mi riporta e mi ricorda ma io me ne dimentico pensando che ogni mattino ricomincia la solfa. Bisognerebbe avere occhi nuovi ogni mattina per scoprire che cio’ non e’ dovuto e che questo raggio disole che vedo vuole dire qualcosa di senso. Si puo’ allora ripartire da zero al mattino di ogni giorno, si puo’ dare una possibilita’ al mattino, si puo’ guardare la nuova luce solo al mattino e solo al mattino si puo’ dare fiducia, e capire che da li’ comincia un nuovo giorno.

  3. silvia lo iacono ha detto:

    Mi viene in mente il film “Ricomincio da capo”, in cui il protagonista rivive ogni giorno lo stesso giorno: il “giorno della marmotta”. La scena del suo risveglio sempre uguale diverte e angoscia ; è lo specchio di quanti di noi aprono gli occhi ma non si “risvegliano” e rimangono sopiti nei propri costrutti mentali . Uscirà da questo loop temporale solo quando scoprirà in sè e negli altri nuove possibilità.
    Il titolo orginale del film (“Groundhog Day”) è diventato un’espressione comune per indicare un giorno noioso e ripetitivo.

    caldamente consigliato!

  4. Anonimo ha detto:

    Il risveglio per me è uguale ogni giorno e nello stesso tempo diverso.

    E’ il segno di croce, mentre sono ancora seduta sul letto, che dà inizio ad un nuovo giorno, e subito dopo la preghiera, lievi variazioni di una invocazione di base costante.

    E’ nelle variazioni di quella preghiera-domanda che è contenuto il progetto del giorno: le persone da incontrare, le cose da fare passano davanti a me nel breve tempo della preghiera e, quando infilo le pantofole, sono già pronta, fiduciosa, anche nei tempi di difficoltà, di stanchezza, che fanno anche loro parte della vita, come la gioia, l’entusiasmo.

  5. Caterina ha detto:

    Pensando al risveglio mattutino ,dato sempre per scontato,ed alcune volte non è così,mi viene in testa una preghiera di ringraziamento per il nuovo giorno concessomi,per il sorriso di mia figlia che potrò godermi e per il vento di vita che mi animerà.

  6. Rossella Canuzzi ha detto:

    E’ proprio vero : il risveglio è davvero il momento migliore della giornata. Quell’attimo, mai veramente uguale, eppure sembra sempre identico a se stesso, in cui ci svegliamo senza avere altro in mente se non l’idea che un altro giorno ha inizio. Nessuna percezione vera e propria, nessun sentimento rancoroso…prima di alzarci ci stiracchiamo, ci stropicciamo gli occhi, ci giriamo e rigiriamo, apriamo la bocca dando vita a interminabili sbadigli…come quando eravamo bambini! E’ meraviglioso ritrovarsi bambini, anche solo per qualche frazione di secondo!

  7. adl60 ha detto:

    Il risveglio più bello è quello preceduto da fasi oniriche creative,quando,prima di renderci conto di essere veramente svegli,pensiamo parole in sequenza, di una bellezza estrema,inconcepibili nella vita da svegli; quando creiamo opere d’arte mai viste,con colori irripetibili e forme fantastiche.
    Purtroppo la nostra mente,al risveglio è oberata dalle banalità della vita quotidiana,dall’oppressione delle operazioni ripetitive,inevitabili macigni che riducono in poltiglia tutta la bellezza che avevamo prodotto con il nostro pensiero.
    Molto raramente mi è riuscito di mettere per iscritto una parte di quegli istanti “supercreativi”.E ancora sono alla ricerca di un metodo per abbattere,a cominciare dal risveglio,tutto quanto di inutile una giornata ti propina con sadica pervicacia.Qualcuno mi aiuti,per favore!!!

  8. silvia lo iacono ha detto:

    Mi viene in mente il film “Ricomincio da capo”, in cui il protagonista rivive ogni giorno lo stesso giorno: il “giorno della marmotta”. La scena del suo risveglio sempre uguale diverte e angoscia ; è lo specchio di quanti di noi aprono gli occhi ma non si “risvegliano” e rimangono sopiti nei propri costrutti mentali . Uscirà da questo loop temporale solo quando scoprirà in sè e negli altri nuove possibilità.
    Il titolo orginale del film (”Groundhog Day”) è diventato un’espressione comune per indicare un giorno noioso e ripetitivo.

    caldamente consigliato!

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