Ortolani, un’avventura chiamata famiglia

Leo OrtolaniRicordo che tempo fa si discusse sulla rappresentazione della famiglia nella narrativa italiana. Di recente ho intervistato il disegnatore cult Leo Ortolani che nella sua prima opera non a fumetti racconta l’ingresso in casa di due bambine colombiane. Non due bambine qualsiasi: le sue figlie.

«Se la vita ha un senso – scrive Leo Ortolani – deve essere il senso dell’umorismo». E nelle opere di Leo vita ce n’è tanta, e umorismo in razione doppia. Leo è il più acclamato autore italiano di storie a fumetto. Con la serie eroicomica Rat-Man, giunta al numero 86, ha ottenuto numerosi riconoscimenti e di recente il premio “Fede a strisce”. Il segreto del suo successo? Saper raccontare le storie di tutti con uno sguardo nuovo e divertito, epico e umoristico allo stesso tempo. Compresa la vita familiare. E un argomento trincerato nella serietà come quello dell’adozione. Basta il titolo del suo primo libro non a fumetti per rendersene conto. Due figlie e altri animali feroci (Sperling&Kupfer, pp. 192, € 16,00) non è solo il diario di un’adozione internazionale, ma il viaggio avventuroso di chi parte alla ricerca dei propri figli.

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