Arte come viaggio

“Il problema si deve risolvere e, una volta risolto, scompare. Il mistero invece deve essere sperimentato, venerato; deve entrare a far parte della nostra vita. Un mistero che possa essere chiarito, risolto con una spiegazione non è mai stato tale (…). Il mistero esige una spiegazione: ma questa avrà il compito di indicare ove risiede il vero enigma.” (Romano Guardini)

La poesia, la creazione, l’arte vera non può che essere mistero, Ma attenzione: mistero non dice incomprensibilità, ma inesauribilità. Questo è il punto. Così come il viaggio. Il viaggio vero ha stazioni di passaggio, di sosta e di approdo, ma non di arresto definitivo. Il viaggio, se è vero, è assoluto. Così l’arte. Se l’arte è vera è un viaggio inesauribile di esplorazione, conoscenza, sforzo, curiosità, dubbio, fiducia… Se l’arte ha descritto e rappresentato il viaggio in parole, immagini e suoni, il viaggio, d’altra parte, è metafora dell’arte, intesa come percorso inesauribile. L’arte non è mai problema né è mai in sé problematica: se lo fosse sarebbe vana. L’arte è “mistero” che “ditta dentro” (detta al “cuore” e ad esso si impone).

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