Ogni libro deve avere qualcosa della bomba
di María Zambrano
Un libro, finché non lo si legge, è solamente essere in potenza, tanto in potenza quanto una bomba che non è scoppiata. Ogni libro deve avere qualcosa della bomba, dell’avvenimento che attuandosi minaccia e mette in risalto, benché solo colla sua vibrazione, la falsità. Come chi lancia una bomba, lo scrittore scaglia fuori di sé, dal suo mondo e, pertanto, dal suo ambiente controllabile, il segreto trovato. Non sa l’effetto che sta per determinare, che sta per scaturire dalla sua rivelazione, né può dominarlo colla sua volontà. Perciò è un atto di fede, come collocare una bomba o appicar fuoco a una città; è un atto di fede, come lanciarsi su qualcosa la cui traiettoria non è da noi controllabile.
María Zambrano, «Perché si scrive», in Per abitare l’esilio. Scritti italiani, Le Lettere 2006
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