Chesterton: la nuvola dei miei appunti
Dal Chesterton Day dello scorso 17 maggio. Appunti rigorosamente frammentari e approssimativi, fedeli solo a se stessi.
Il mondo è a posto, sei tu che stai rovesciato. Se vuoi vedere bene, comincia a fare delle capriole.
L’universo è buono, reca un sigillo di bontà. Il bene non arriverà domani, ma ci accompagna.
Qualunque cosa facciamo, saremo fraintesi.
La bellezza mette in moto un impulso creativo.
La casa è lo spazio umano in cui ciascuno deve dare tutto se stesso.
La famiglia difende l’uomo sano, ovvero l’uomo tutto intero.
Il compito del filosofo è quello di sentirsi ad un tempo a casa nel mondo e anche tremendamente meravigliato da esso.
La più grande avventura è quella di essere venuto al mondo.
L’uomo deve confessare in pienezza tutte le proprie debolezze e tutte le paure.
Non ci potrebbe essere una buca se non ci fosse una strada. (Questa è mia, credo)
Perché raccontare una storia se non ci troviamo una sorpresa? E perché ascoltarla?
Noi spesso amiamo noi stessi più della stessa gioia.
Perché fare un domanda se non ci interessa la risposta?
Chi c’era… può passarmi i suoi appunti? Nei commenti.
La prima frase, quella delle capriole, è la mia preferita. A seguire la riflessione sulle buche. Tua o di Chesterton??? Chissà…
a occhio direi che le capriole sono di Chesterton, le buche di Cotrona. Grazie Maurizio, che belle le nuvole!
Ho registrato,ma,mi piange il cuore non si sente un bel niente.Peccato alla prossima
le capriole sono del Peg: una rielaborazione dell’immagine chestertoniana dell’uomo che guarda il mondo a testa in giù :-)