BombaFoto, il laboratorio fotografico di Bombacarta
Salve a tutti,
ho il piacere di annunciarvi la nascita di Bombafoto, il laboratorio fotografico di Bombacarta. È un laboratorio un po’ particolare, che vivrà principalmente su internet, approfittando del fatto che il supporto informatico è ormai la forma principale di esistenza delle foto.
Siete tutti invitati, e approfitto per esprimere lo spirito che vorrei animasse il laboratorio; un paio di concetti che spero si autoalimentino in un circolo virtuoso:
- le cose vanno fatte bene, ma soprattutto vanno fatte
- non c’è ragione di faticare più del necessario
Sfrondiamo la nostra tecnica da tutto ciò che non è necessario e che ci appesantisce (un piccolo corollario a questo è: avere una macchina da pochi megapixel non è una scusa per non partecipare; non avrò una foto abbastanza definita per una grande stampa, ma sullo schermo sarà più che adeguata).
Entriamo a questo punto nel vivo della questione.
Il primo tema per il laboratorio sarà “Iniziare”. Cosa vuol dire “Iniziare” in fotografia? In una narrazione posso intendere l’inizio in tre forme fondamentali:
- il racconto dell’inizio
- l’inizio del “raccontare”
- l’inizio del racconto
Opere letterarie o cinematografiche possono offrire esempi per tutti e tre questi aspetti: ho racconti di inizi (la Genesi, il primo capitolo
del Silmarillion, etc…), ho una meta-riflessione su ciò che vuol dire inziare la produzione di quella narrazione (tutti i discorsi sulla sindrome da foglio bianco) e ho per ogni narrazione una fase iniziale (il primo verso, il primo capitolo, la prima sequenza, etc…).
Ho però una categoria di opere “statiche”, quali ad esempio pittura e scultura, per i quali non posso individuare un inizio della narrazione: l’opera mi racconta in effetti qualcosa, ma non c’è un incipit o una conclusione. Mi rimane l’aspetto del racconto di un inizio, nei casi in cui si può applicare, e mi rimane anche la possibilità di riflettere sull’inizio del processo creativo: la prima pennellata o il primo colpo di scalpello.
La fotografia radicalizza ulteriormente la questione. Per la sua natura “istantanea” non solo è un “racconto” senza incipit o conclusione (niente di nuovo rispetto a un quadro o a una scultura) ma il gesto che le dona vita coincide con il gesto che la conclude.
Basta la pressione di un dito e non ho solo il primo delinearsi dell’opera, ma ho anche la sua conclusione. Sono assolutamente consapevole che il processo creativo fotografico non si conclude con lo scatto, ma è lo scatto che definisce compiutamente la sostanza dell’opera e questo scatto è un istante. Detto questo, si inizia con il laboratorio, vi aspetto qui:
http://www.flickr.com/groups/bombafoto/
a presto!
Marco
PS.: per essere sempre aggiornati segnalo i due feed principali del laboratorio:
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