Web 2.0 Reti di relazione
Tempo fa «tecnologia» era solamente sinonimo di progresso, automazione, sviluppo industriale, e non aveva nulla a che fare con i concetti e le esperienze di amicizia e relazione. Oggi invece il suo riflesso immediato e decisivo sui rapporti umani in generale è semplicemente un dato di fatto, una ovvietà. Se una volta i due termini «tecnologia» e «relazione» sembravano stonati se usati insieme, oggi invece nel nostro tessuto sociale ha fatto irruzione una rilevante mediazione tecnologica: è un fatto con il quale bisogna confrontarsi.
Il mondo delle comunicazioni sta unificando l’umanità rendendola davvero un «villaggio globale». Il web 2.0 non è che questo: la Rete trasformata in un network sociale, luogo di partecipazione e di condivisione. Un social network collega persone comuni (e dunque non tecnici o esperti) aperte a condividere pensieri, conoscenze, ma anche pezzi della loro vita. La loro caratteristica è quella di essere aperti a tutti sia nella fruizione sia nella costruzione. Blog, YouTube, Facebook, aNobii,… sono tutti termini che identificano piattaforme di social networks. Il cambiamento delle abitudini e dei modelli di relazione appare significativo.Sappiamo bene quanti sospetti circondino le tecnologie informatiche e il loro impatto sulla vita sociale, e sappiamo quante perplessità, anche a livello educativo, internet abbia posto e ponga. E tuttavia le tecnologie in se stesse sono un dono dallo straordinario potenziale.
La tecnologia non è una esperienza avulsa dalla più autentica umanità dell’uomo. Al contrario: essa risponde ai bisogni più antichi dell’uomo, cioè esprimersi e comunicare. La Rete è una «rivoluzione», è vero. Tuttavia è una rivoluzione antica, con salde radici nel passato: replica antiche forme di trasmissione del sapere e di vivere civile, ostenta nostalgie, dà forma a desideri antichi. Presa dal commento del nuovo, forse la nostra capacità di riflessione non ha ancora maturato un’indagine accurata su come e quanto internet non sia solo luccicante e innovante presente o futuro, ma anche luogo e forma di passato, desiderio, nostalgia, espressione di valori antichi quanto l’essere umano. Le tecnologie rispondono al desiderio fondamentale delle persone di entrare in rapporto le une con le altre, rispondono a un desiderio di comunicazione e amicizia che è radicato nella nostra stessa natura di esseri umani.
Dunque la Rete è un luogo: è un ambiente comunicativo, formativo e informativo, non un «mezzo» da «usare» come un martello o un’antenna. Internet non è un semplice «strumento» di comunicazione che si può usare o meno, ma un «ambiente» culturale, che determina uno stile di pensiero e crea nuovi territori e nuove forme di educazione, contribuendo a definire anche un modo nuovo di stimolare le intelligenze e di costruire la conoscenza e le relazioni. L’uomo infatti non resta immutato dal modo con cui manipola il mondo: a trasformarsi non sono soltanto i mezzi con i quali comunica, ma l’uomo stesso e la sua cultura.
La Rete, prima ancora di essere qualcosa da valutare criticamente, è semplicemente un fatto, una realtà. È dunque necessario, oggi più che mai, maturare una sana integrazione tra la nostra vita quotidiana e le potenzialità che ci vengono offerte dall’ambiente «virtuale». Internet non deve configurarsi come un sostituto alienante della realtà, ma un luogo capace di arricchire di potenzialità la vita ordinaria, e dunque anche la vita di relazione. La sfida, molto impegnativa, è aperta.
dall’Introduzione di: Antonio Spadaro. Web 2.0 Reti di relazione, Milano, Paoline, 2010, pp. 168
un’ottima guida, pratica e completa, ricca di riferimenti, con una godibilissima grafica a colori a dispetto della copertina un po’ scialba.
consigliata a tutti i niubbi, e non solo ;-)