Tre belle storie
Grazie anche alla generosità degli amici di BC, nel mese di maggio son tornato al cinema e mi sono riconciliato con la settima arte. Ho visto tre film dopo tanto tempo che non andavo a cinema e sono uscito risollevato dalla visione di 3 film piccoli piccoli, molto “pop”, popolari, ma che hanno fatto bene al mio spirito. Tre film americani: Margin call, Men in black 3 e The Avengers. Non hanno nulla in comune a parte la provenienza ma hanno suscitato in me una serenità, una sorta di riconciliazione con la vita. Mi chiedo cosa c’è in questi film, che faranno senz’altro storcere il muso a chi si ritiene esperto di cinema, e forse la risposta sta nel fatto che ho sentito che in quei tre film (nelle dovute proporzioni) c’erano tre storie, tre storie vere, belle e ben scritte.
Il primo, Margin call, il film migliore dei tre, racconta la nascita della crisi (il plot segue la vicenda del crollo finanziario della Lehman Brothers) nel 2008, tutto nell’arco di 24 ore, con una lucidità scarna, ritmo serrato, fotografia oscura e livida. Un film che mi ha ricordato The Social Network: anche lì lo stesso ritmo serrato, ma in questo caso a raccontare un momento di crescita e “rivoluzione”, mentre in Margin call l’altro grande evento, ma tutto di segno negativo, di quest’alba del terzo millennio. Un film importante (e poi c’è Kevin Spacey). In Men in black 3 ci sono due grandi divi, Will Smith e Tommy Lee Jones, e due grandi del cinema americano che collaborando hanno realizzato l’episodio migliore della serie: Steven Spielberg, in produzione, e Ethan Cohen, in sceneggiatura (e si vede). Anche qui una bella storia, ricca di umanità, intelligenza, letizia. Infine The Avengers, qui non riesco a mantenere l’obiettività (che peraltro non esiste), ma I Vendicatori erano i miei fumetti preferiti quando ero adolescente.. come fare a resistere? Ero dunque andato al cinema ma con un pessimo stato d’animo, convinto di assistere ad un filmaccio d’azione e basta e invece sono stato felicemente smentito. Una storia vera, un bell’intreccio narrativo, un gran divertimento non solo per la spettacolarità delle scene. Anche qui ha giocato un ruolo importante la recitazione degli attori ed in particolare di quello che per me è l’attore più simpatico in circolazione: Robert Downey Jr., formidabile nella parte del disincantato ma ancora umano Tony Stark, il playboy miliardario alias Iron Man, l’uomo di ferro ma che è ancora dotato di un cuore pulsante. Un film sull’amicizia, cos’altro c’è da desiderare o da pretendere? E a voi, lettori, quali film di recente vi hanno riconciliato col cinema?
Prima di inserire un commento, assicurati di aver letto la nostra policy sui commenti.