Convegno: Cattolicesimo e Letteratura nel ‘900

Si svolgerà martedì 9 e mercoledì 10 maggio a Roma, presso la Sala Igea  dell’Enciclopedia Italiana Treccani (p.zza dell’Enciclopedia Italiana, 4), la settima edizione del convegno su Cattolicesimo e Letteratura nel ‘900, organizzato come ogni anno da Andrea Monda per conto del Pontificio Consiglio della Cultura.

Quest’anno l’argomento sarà la letteratura anglo-americana vista però sotto il profilo del rapporto tra realtà e fantasia. Si parlerà in particolare di autori come Chesterton, Tolkien, Lewis e di “fenomeni editoriali” come Harry Potter e il Codice Da Vinci.

Tra i relatori lo stesso Andrea Monda e Saverio Simonelli. Moderatore dell’incontro il nostro presidente, Antonio Spadaro. Inoltre parteciperanno alcuni relatori molto vicini e amici di BombaCarta, come il toscano Edoardo Rialti e il lombardo Paolo Gulisano.



Best off… what?

Da due anni, l’editrice Minimum fax provvede a dar conto di ciò che nel fervido universo delle riviste letterarie viene prodotto pubblicando, ad ogni inizio anno, un’antologia ragionata, Best off.

Best off 2006Ogni annata è affidata ad un curatore diverso, che nelle scelte applica criteri personali, in parte dichiarati nelle introduzioni, in parte adombrati dalla natura dei brani riportati: per il Best off 2005 le selezioni sono state opera di Antonio de Pascale, per il Best off 2006 la funzione di “maestro concertatore” è toccata a Giulio Mozzi.

Le intenzioni che muovono questa iniziativa sono enunciate nella nota redazionale del primo Best off: “Le riviste letterarie sono off quasi per definizione: underground, indipendenti, si muovono spesso fuori dagli abituali circuiti del mercato editoriale e sono pertanto difficili da reperire. Eppure le riviste letterarie sono piene di testi, interviste, racconti, recensioni, interventi di ottimo valore (letterario, critico, politico, ecc.) che altrove raramente troverebbero spazio. [Continua »]


Che cosa mi salva?

Io ho veramente bisogno di essere salvato? Da chi o da che cosa?

Io faccio sempre più o meno chiaramente l’esperienza del vuoto, della fragilità interiore e dell’assurdità. Però posso semplicemente spendere la mia vita nelle mie occupazioni quotidiane, tralasciando lo spazio e l’appello della domanda o in ogni caso mettendone da parte l’urgenza.

Spesso lo faccio in maniera ingenua: vivo senza pensare, immerso nel concreto e nel “manipolabile”. Ha cose da fare a sufficienza e di un certo interesse. Eugenio Montale ha forse usato le parole più dense ed espressive per dire questa situazione nella sua celebre poesia Non chiederci la parola della raccolta dal significativo titolo di Ossi di seppia:

Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

La salvezza è una “buona notizia” veramente solo per colui che ne sente bisogno assoluto e urgente. Se un uomo sta per affogare e sente che da una barca gli arriva un messaggio di rapido salvataggio, questo per lui è messaggio salvifico significativo. È dalla inguaribile instabilità dell’esistenza che si origina il senso (e l’attesa) della salvezza.

Da una parte l’uomo esperimenta in mille modi i suoi limiti; dall’altra si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni. La sete d’infinito che l’uomo reca nel suo cuore, la tensione verso l’assoluto che lo anima (il suo cor inquietum o il suo desiderium visionis) non può venir saziata all’interno del mondo. Io sono un pozzo senza fondo.

È forte la tentazione di considerare la salvezza solamente come l’esaudimento delle mie speranze di vita, salute, pienezza, amore. E invece so bene che il raggiungimento del godimento non frena la spinta, anzi fa provare un altro bisogno che muove verso un luogo più lontano, un bisogno di totalità.

Occorre dunque stare in guardia dal trasformare la salvezza in “guarigione” dalla finitudine. Ogni realizzazione di maggiore pienezza sul piano storico amplia la speranza dell’uomo, ma non la esaurisce mai. La salvezza non può consistere nella realizzazione di tutti i desideri sic et simpliciter. La visione della salvezza posta in questi termini è “un’insidia dell’immaginario, l’espressione del narcisismo originario, un riflesso non razionale della vita prenatale” (Lévinas).

La salvezza non annulla la finitezza, ma la rende una finitudine guarita, redenta. Il volto terreno della salvezza è solo una faccia della medaglia e l’altra rimane nascosta nel mistero.


Galline in fuga!

Galline in fuga (Chicken Run è il titolo originale) “fa il verso ai film” che raccontano storie di grandi evasioni da carceri e dai carceri militari come The Great Escape con Steve McQueen e, soprattutto, il bellissimo film Stalag 17 di Billy Wilder con William Holden. Le galline del film vivono in un allevamento che però assomiglia molto da vicino ad un campo di concentramento con tanto di filo spinato tutto intorno e gli alloggiamenti che raccolgono le galline che si chiamano Stalag (e quello delle protagoniste è proprio il numero 17). In questa prigione-allevamento le galline vivono una vita da..gallina: covano, beccano, spettegolano, consumano e si nutrono di grano ed erba e soprattutto producono uova in quantità industriale per la gioia dell’avida Mrs.Tweedy, acida e arida proprietaria della triste fattoria-lager. Sono solo consumatrici e carne da macello, nient’altro e, questo è peggio, non se ne accorgono nemmeno. Insomma sono proprio galline, anzi “oche”.

Però c’è qualche gallina che si oppone a questo stato di cose [Continua »]


Scrive Rossana Mitolo da Officine Meridiane:

Il 23 aprile, in coccasione della Giornata Mondiale del Libro, Punto A Capo e Officine Meridiane hanno organizzano un reading sul tema
“Parole migranti: Il viaggio come esilio, migrazione, ricerca interiore, libera espressione di sé”

Partecipazione aperta a tutti Ore 21.00, Madonna della Scala Via Duomo (Città vecchia) – Taranto
E’ stato possibile dare la propria testimonianza attraverso la lettura di un brano legato al tema proposto (narrativa, poesia, canzoni).
L’UNESCO ha proclamato il 23 aprile “Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’Autore” per affermare il libro come un potente strumento di conservazione e diffusione della cultura. La data prescelta rappresenta un omaggio a tre fra i più grandi autori di tutti i tempi, la cui vita si spense proprio in quel giorno del 1616: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e l’Inca Garcilaso de la Vega. Il 23 aprile segna altresì la nascita o la morte di altri grandi scrittori come Maurice Druon, K. Laxness, Vladimir Nabokov, Josep Pla e Manuel Mejía Vallejo.
Per l’occasione sono state donate delle rose alle donne presenti a celebrazione della concomitante Giornata del Libro e della Rosa [Continua »]


Oltre le Zucche da sballo

Billy Corgan, una figura di spicco del rock alternativo, è uno dei fondatori degli Smashing Pumpkins («purè di zucca», ma anche «zucche da sballo»). Con alle spalle un’infanzia sbandata e marcata dall’isolamento, Corgan sembra fratello del più tristemente famoso Kurt Cobain. I suoi ritratti sono inquietanti, il suo temperamento da «topo in gabbia», la sua formazione segnata da una visione nichilista secondo la quale «il mondo è un vampiro». Dal maggio del 2000 gli Smashing Pumpkins sono un ricordo, e Billy Corgan è il solista autore di TheFutureEmbrace (2005).

Qualcosa è cambiato o sta cambiando. Pugni e battiti di ciglia è un libro di poesie, non di canzoni. Contiene il sismografo di un profondo cambiamento, sebbene lento e dialettico. Innanzitutto appare il recupero del rapporto con la madre Martha, fuggitiva ma ritrovata prima della sua precoce morte, a cui dedica il libro. E poi, a epigrafe, il messaggio: «Tutto il merito è nelle mani di Dio, che ha architettato l’intera opera. Dio mi benedice ogni giorno con grandiose meraviglie, e mi indica la via di luce e di ombre. E in fondo non mi dispiace così tanto». Nel suo ultimo disco Corgan canta: All Things Change. [Continua »]