aperture n.2

Dall’immagine tesa vigilo l’istante con / imminenza di attesa – / e non aspetto nessuno: / nell’ombra accesa / spio il campanello / che impercettibile spande / un polline di suono – / e non aspetto nessuno: / fra quattro mura / stupefatte di spazio / più che un deserto / non aspetto nessuno: / ma deve venire; / verrà, se resisto, / a sbocciare non visto, / verrà d’improvviso, / quando meno l’avverto: / verrà quasi perdono / di quanto fa morire, / verrà a farmi certo / del suo e mio tesoro, / verrà come ristoro / delle mie e sue pene, / verrà, forse già viene / il suo bisbiglio.

(Clemente Rebora, da Canti anonimi)


Cuteness

In un saggio pubblicato lo scorso anno sul numero estivo della rivista “Critical Inquiry” (*), Sianne Ngai, professore di letteratura a Stanford, presentava una lista di concetti estetici recenti quali glamorous, whimsical, luscious, cozy rileggendo il modernismo americano (in particolare Tender Buttons di Gertrude Stein) alla luce di uno di essi: il cute.
Cute babyQuesto termine, oggi d’uso comune negli U.S.A. e traducibile con grazioso, carino, tenero, assunse il significato corrente all’inizio del Novecento quando l’incremento della produzione industriale americana, spingendo al lavoro fuori casa gran parte della popolazione, ridefinì la visione del focolare domestico e le aspettative degli adulti nei confronti della prole.
Si diffuse allora l’immagine di quello che lo storico Gary Cross chiama il New Kid: un bambino ideale in cui le attitudini alla vivacità e alla vulnerabilità caratteristiche dell’infanzia sconfinano nell’animalità e nell’inferiorità, concorrendo a rinforzare negli adulti l’idea di una superiorità compiaciuta e amorevole. Nacque, dall’idealizzazione vittoriana del fanciullo, una diversa idealizzazione dell’innocenza infantile. In pochi anni, per indurre i bambini a comportamenti adeguati all’idea che gli adulti avevano di loro, l’industria del giocattolo, il merchandise legato al fumetto, all’illustrazione e al cinema animato diedero al New Kid anche una forma. Di questa forma, e della sua efficacia, in molti hanno fatto esperienza anche in Italia: avvertire la speciale vulnerabilità che sprigiona dalle creature del cute, osservandole sul Web come icone o disegnate sopra accendini e lattine o nei fumetti e nelle serie animate è infatti un fenomeno sopraffacente, raramente accompagnato dal desiderio di conoscere cosa, in quei momenti, condiziona la nostra attenzione. Chi volesse saperlo, scoprire il meccanismo di questa persuasiva estetica del consumo, potrebbe ritornare a quando, circa un secolo fa, soggetti iconografici diversi iniziarono a essere deformati nel senso delle forme del neonato umano, forme capaci d’innescare nell’adulto irresistibili reazioni d’affetto. Potrebbe, in questo modo, rendersi conto di ciò che il cute divenne allora: un filtro formale di semplicissimo uso e idoneo a restituire qualsiasi soggetto in sembianze diverse dalle naturali, in forme semplificate e commercialmente attraenti perché dotate d’una “tenera deformazione”. [Continua »]


Morrissey: Ringleaders of the Tormentors

Ogni nuovo disco di Morrissey, sia chiaro, è ben altro che una semplice uscita discografica. Come è chiaro che per lui la musica non è mai contata troppo: pace fatta con la stampa dopo le accuse (infondate?) di sostegno dell’estrema destra nazionale da quel di Finsbury Park quando si presentò avvolto nell’Union Jack per essere cacciato tra fischi e insulti, ogni sua dichiarazione, ogni intervista supera per forza comunicativa la sua produzione artistica.
Ringleader of the Tormentors è stato scritto e registrato a Roma, città che sembra aver avuto una certa influenza su di lui considerando gli ultimi scatti fotografici che lo ritraggono nella posa di un San Sebastiano martire con tanto di frecce e ferite sanguinolente. Agli ultimi concerti, inoltre, Morrissey ha preferito presentarsi in abiti clericali piuttosto che la bandiera, e sembrerebbe che God e Jesus siano diventati quasi gli unici interlocutori dei suoi ultimi testi.

Dopo anni dallo scioglimento degli Smiths che, ormai è evidente, nel cuore degli inglesi e non solo, occupano uno spazio simile a quello dei Beatles (dubito che siano in tanti ancora a non esserne d’accordo), il loro ex-leader ritorna dopo svariati dischi solisti di alterne reazioni, cambi repentini di collaboratori e non so quanti processi alle spalle a difendersi da alcuni di questi, con un lavoro che rinvigorisce il seguito dell’artista annoverando giovani, che ignorano il suo glorioso passato, tra gli eterni fan che invece quel passato, lo ricordano, spesso a malincuore, benissimo.
Morrissey, forse a sua insaputa, si ritrova ad essere quel personaggio influente che aveva per un po’ smesso di rappresentare. Le sue canzoni tornano alla radio, il suo nome nei cartelloni dei festival internazionali più importanti e le copertine dei mensili specializzati sembrano chiedersi chi aveva preso il suo posto fino a questo momento… [Continua »]


La mia "storia infinita" di letture

Mi sono chiesta spesso il motivo per cui rileggo volentieri libri già letti, una seconda o una terza o anche un’ennesima volta, e ho trovato in me varie risposte: ho bisogno di essere rassicurata, il nuovo mi spaventa con le sue incognite, in un libro già letto mi muovo come in un territorio conosciuto, in una storia di cui conosco lo svolgimento e la conclusione, … desidero rinnovare sensazioni, emozioni già provate….

Sono risposte che non mi convincono, pur avendo in sé una parte di verità, perché sono curiosa verso il nuovo, mi piace scommettere su un progetto che ho costruito da sola o insieme ad altri, affrontare le incognite della realizzazione sia pure con lo sguardo volto sempre alle possibilità positive: mi piace vedere nel seme la pianta o l’albero che possono nascere, evidenziare in una persona che apparentemente non ha qualità eccezionali, possibilità preziose che intuisco, anche se non mi nascondo le difficoltà e gli ostacoli che potranno forse deludere le mie aspettative.
Tanti i motivi.
Poi ho cominciato a riflettere su che cosa mi spinge a riprendere in mano un “vecchio” libro e mi è apparso chiaro che non è certo un’idea, anche bella ma astratta a darmi l’input, non una riflessione profonda che ricordo, ma piuttosto le emozioni, impressioni, sensazioni ad esse collegate: non è tutto un libro a tornarmi in mente e spingermi a riprenderlo in mano, ma quasi sempre singole parti, passaggi, parole, anche in un contesto che giudico magari non di grande valore.
Per questo ho talvolta difficoltà a ritrovare un passo, una frase, che non ricordo dove [Continua »]



Mamma Saffo

Anticipiamo dal sesto numero di BombaSicilia

Cerco nella mia libreria qualcosa che possa illuminarmi sul tema della genitorialità. Dapprima prendo in considerazione le vicende del mito: forse sarebbe interessante partendo dalla tragedia analizzare come le colpe si trasmettono inesorabilmente di padre in figlio, in una sorta di perversa contamFinazione genetica che finisce con l’annientamento della stirpe, ma immediatamente tutto ciò mi pare troppo esasperato. Vado in cerca di lidi più quotidiani.
Cerco nella mia mente e tra i libri qualche immagine femminile che possa soccorrermi. Immagino Andromaca che stringe tra le braccia il piccolo Astianatte, Ecuba che si lacera il petto pensando ai figli morti, Medea che dice sulla scena «è cento volte meglio imbracciare lo scudo piuttosto che partorire una volta sola»
Ancora il mondo del mito non mi soddisfa, manca la dialettica, quella comune del rapporto tra figli e genitori. Mi viene in mente l’assoluta mancanza di tenerezza delle madri spartane, le quali, riferisce Tirteo, quando i figli partivano per la guerra, porgendo loro lo scudo li ammonivano con un perentorio “O con questo o su questo”, come dire meglio vederti morto che saperti codardo. Cuore di mamma! Eppure chissà se Tirteo non esagerava per eccesso di propaganda. [Continua »]


Gas-o-line n° 56 – Maggio 2006

Gas-o-lineCari Bombers,
finalmente, dopo lunghe attese ecco a voi pronto e tirato a lucido l’ultimo numero della e-zine di BC: il numero di Maggio di Gas-o-line.
Lo trovate, insieme a tutti gli arretrati di Gas-o-line, nella pagina dedicata a Gas-o-line del sito: https://bombacarta.com/gas-o-line/.

Auguriamo a tutti una buona lettura.

La Redazione