Musica e poesia come ganci verso il cielo

Intitolata Traversate di un credente, è uscita, per Jaca Book, una raccolta di testi di François Varillon (1905-1978), comprendente scritti molti dei quali per la prima volta in italiano (François Varillon, Traversate di un credente, Milano, Jaca Book, 2008, euro 26). Gesuita, uomo di vasta cultura e ricchissime doti umane, Varillon è da annoverare tra le intelligenze francesi del ventesimo secolo che in un modo o nell’altro hanno influenzato il cattolicesimo e la teologia, tra i quali Teilhard de Chardin, de Lubac e Daniélou. Il tono franco e cordiale, il continuo riferimento all’esperienza personale, la passione dichiarata per le arti fanno sì che gli scritti raccolti in Traversate di un credente si offrano inaspettatamente al lettore in modo diretto e immediato.

“Varillon illustra la profondità del suo pensiero con citazioni e narrazioni illuminanti – scrivono i gesuiti Quentin Dupont e Antonio Spadaro nella loro prefazione scritta a quattro mani -, convogliando la sua passione per la letteratura, la musica e la pittura in una tensione verso Dio. Ciò dimostra quanto egli abbia fatto proprio il motto di sant’Ignazio: Cercare e trovare Dio in tutte le cose”. È questa, in fondo, una declinazione di quell’ “ebbrezza dell’apertura alla vita” che lo [Continua »]


La poesia è come l’Araba Fenice

Se per Antonio Spadaro il poeta è Adamo, per Alexandru Cistelecan bisogna tornare allo sguardo innocente del fanciullo e solo allora si potrà avere e fare poesia. Spadaro e Cistelecan sono stati i primi dei dodici relatori che si sono avvicendati al quinto convegno nazionale organizzato dall’associazione culturale di Reggio Calabria “Pietre di Scarto” e intitolato “La poesia: vivere la possibilità“. Il titolo riprende un verso di Emily Dickinson – I dwell in possibility – in cui la celebre poetessa americana afferma di vivere, di “abitare” la possibilità che quindi è il luogo della poesia. Ma che cos’è la poesia? Su questo interrogativo ha ruotato la serie di conferenze che dal 3 al 5 aprile si sono susseguite nella sala del Dipartimento di scienze storiche dell’Università reggina.

Molte di queste conferenze hanno declinato l’interrogativo di base partendo dall’esperienza di alcune figure di poeti e così, ad esempio, si è parlato di Mario Luzi – lo ha fatto il poeta e critico Giuliano Ladolfi – sottolineandone anche la forza “filosofica” così come invece di un filosofo come Tommaso Campanella è stata sottolineata dal critico Giovanni Carteri la produzione poetica. Un altro poeta dal forte “accento filosofico” è stato Lorenzo Calogero, anche lui calabrese, oggi caduto in un immeritato oblio da cui lo ha voluto sottrarre con una intensa relazione il poeta romano Claudio Damiani. [Continua »]


Cielo

Sono in aria… cioè sto volando da Roma a Reggio Calabria con alcuni amici di BombaCarta. Dal finestrino vedo il cielo. Sotto c’è il mare e a distanza si vede la terra. Dunque cielo, mare e terra sono lì: è quello che io chiamo mondo. Il cielo non è mai fuori del mondo. Avete mai pensato al cielo, intendo dire al cielo senza terra, un puro cielo azzurro? Forse sì. Qual è la vostra impressione? Dapprima un senso di relax, di bellezza, di purezza, forse. Specialmente se il cielo è puro, terso, bello, senza nuvole, com’è in questo momento.

Tuttavia provate a pensare a vivere solamente di questo cielo puro, di vedere solamente cielo azzurro per un giorno intero. Puro cielo, senza altro intorno. E’ il panico. A me [Continua »]


Caelum

Ex Antonii Spadari charta Rosa Elisa Giangoia vertit

In aethere sum…id est Roma cum nonnullis amicis qui mecum in societate cui nomen BombaCarta est sunt Regium volo. E fenestrella caelum aspicio. Infra mare stat et procul terram quoque aspicere possum. Igitur caelum, mare et terra insunt: quae ego orbem terrarum appello. Caelum numquam extra orbem terrarum est. Caeline recordati forte estis? caelum sine terra, caelum purum caeruleumque dicere volo. Quod forsitan vobis accidit. Sed quis vobis sensus fuit? Antea quietis, pulchritudinis, munditiae quoque sensus, forsitan. Praesertim si caelum purum, nitidum, politum, sine nebulis est, ut nunc mihi. [Continua »]


L’eccesso di presenza che solo la bellezza sa comunicare: Gerard Manley Hopkins

(relazione al Convegno “La poesia. Vivere nella possibilità”, Reggio Calabria, 4 aprile 2008)

Gerard Manley Hopkins

Gerard Manley Hopkins

Leggere un poeta significa, tra l’altro, assumere il suo sguardo sulle cose, sulla realtà, sulla vita. La capacità di saper vedere ciò che ci circonda non è un’abilità da dare per scontata. La potenza dirompente dei versi di Gerard Manley Hopkins, a mio avviso, consiste innanzitutto nella sua capacità di modificare lo sguardo del lettore, nel suo appello a sentire e gustare ogni cosa nella sua assoluta unicità.
Hopkins è un poeta ancora non molto conosciuto in Italia, anche se non mancano affatto traduzioni e studi sulla sua opera. È, certo, autore dell’Ottocento vittoriano, ma fu «scoperto» nel 1918, quando l’amico Robert Bridges decise di curare un’edizione parziale delle sue poesie. Ma praticamnete occorre spostare la data dell’effettiva diffusione della sua opera al 1948, quando appare, 60 anni dopo la morte del poeta, l’edizione a cura di W. H. Gardner per la Oxford University Press. [Continua »]


La parola poetica: farfalla infilzata o conchiglia marina?

(relazione al Convegno “La poesia. Vivere nella possibilità”, Reggio Calabria, 3 aprile 2008) 

La poesia è una «forma di vita», potrei addirittura dire che è la vita che prende forma. Quando una vita prende forma? Quando davanti a lei si aprono possibilità. Una vita prende forma non quando è determinata, necessitata, ma quando davanti ad essa si dispiegano opportunità, aperture, possibilità. Vivere è vivere nella Possibilità, come ha scritto in un suo verso la poetessa statunitense Emily Dickinson (1830-1886): I dwell in possibility (P 657). Per la Dickinson il poeta guarda e vede ciò che è sotto gli occhi di tutti, ma egli ha la funzione di dischiudere le immagini e distillare significati: Svelatore d’Immagini, / è Lui, il Poeta. (Of Pictures, the Discloser – / The Poet – it is He, P 448).

In questo svelamento vi è anche una dimensione «esplosiva» così che lei può parlare allusivamente della poesia come di una bomba presa e stretta al petto: afferrammo una Bomba – / e la stringemmo al Petto – / anzi la stringiamo (P 443). Cosa fanno i poeti, dunque?

[Continua »]


La poesia: vivere nella possibilità

REGGIO CALABRIA3-4-5 Aprile 2008
Sala del Dipartimento di Scienze Storiche e Giuridichevia T. Campanella, n.38
REGGIO CALABRIA
3-4-5 APRILE 2008

Sala del Dipartimento di Scienze Storiche e giuridiche
via T. Campanella, n. 38

GIOVEDÌ 3 APRILE

ore 16.00 Saluto delle autorità e dei rappresentanti della Federazione BombaCarta
ore 16. 10 Andrea Monda: Apertura dei Lavori
ore 16. 20 Antonio Spadaro: La parola poetica: farfalla infilzata o conchiglia marina?
ore 17.00 Alexandru Cistelcan: La poesia – qualcosa che non si può leggere

ore 17.30 Break

ore 18.00 Nicola Merola: La poesia come lettura
ore 18.30 Valerio Chiovaro: Meshialim, la possibilità dell’infinito
ore 19.00 Interventi e dibattito

ore 21.00 Reading di poesie con Stas’ Gawronski

VENERDÌ 4 APRILE

ore 10.00 Laboratori di lettura e scrittura creativa nelle Scuole Medie Superiori
A cura di Michela Carpi, Rachele Digilio, Gian Luca Figus, Stas Gawronski, Cristiano M. Gaston, Paolo Pegoraro

ore 16.00 Andrea Monda: Apertura dei lavori
ore 16.15 Edoardo Rialti: “Amor mi mosse che mi fa parlare”: il cammino di Dante Alighieri
ore 16.45 Giovanni Carteri: La poesia di Tommaso Campanella: la forza dell’utopia, il lievito del nuovo mondo

ore 17.45 Cristiano M. Gaston: Vivere poeticamente, vivere realmente
ore 18.15 Giovanni Cananzi: L’apertura all’oltre nel Cantico dei Cantici

ore 18.45 Interventi e dibattito

ore 21.00 Tavola rotonda presso il Salotto dell’editore di RTV

SABATO 5 APRILE

ore 10.00 Andrea Monda: Apertura dei Lavori
ore 10.15 Giuliano Ladolfi: Mario Luzi, oltre la Postmodernità
ore 10.45 Claudio Damiani: Lorenzo Calogero: il perduto e la possibilità

ore 11.15 Break

ore 11.45 Paolo Pegoraro: L’invocazione nelle tenebre. Sulla poesia di Par Lagerkvist
ore 12.15 Tonino Pintacuda & Maria Renda: «La sorella del sole» e il mondo sublunare: Aristotele, Leopardi e Zanzotto
ore 12.30 Fortunata Ferro: Conclusione del Convegno

DOMENICA 6 APRILE

Escursione a Serra San Bruno e Monte Stella
Partenza nel pomeriggio di sabato 5 e rientro nel primo pomeriggio di domenica 6.

PER INFORMAZIONI:

Fortunata Ferro
presidente
tel. 0965 33 22 77

Serena Griso
segretaria
tel. 0965 59 46 24 (ore ufficio)

Maria Iaria
responsabile organizzazione
cell. 347 59 06 621

Giuseppina Catone
responsabile organizzazione
cell. 340 48 46 236

Katia Marino
ufficio stampa
cell. 340 86 93 885

DOVE ALLOGGIARE:

Hotel Lungomare
Viale Zerbi 13/B
tel. 0965 20 488

L’Attico
Affittacamere di Andrea Migliardi
Via D. Tripepi 149
tel. 320/5643251

B&B Al teatro
Via D. Tripepi 140
tel. 333 20 37 008 | 329 29 38 522