L’intreccio

Nell’indagine intorno alla natura della trama del mondo non potevamo che principiare dal filo, elemento primo di ogni tessuto. Il filo è stato inteso nelle sue accezioni di destino, collegamento, incertezza, tensione, rapporto. Come nel mito delle Moire, ogni filo rappresenta un’esistenza sul telero del mondo; e tuttavia il filo, inteso nella propria singola identità, nulla ci dice circa l’essenza complessiva del quadro. In tessitura, d’altronde, l’insieme dei fili costituisce l’ordito, ossia la parte longitudinale della tela; su questa disposizione parallela di fili, che costituisce la base del tessuto, viene inserita la trama, in modo da poter formare l’intreccio.

Dunque, finché i fili viaggiano in parallelo non è possibile distinguere alcuna rappresentazione, ma è dal loro sovrapporsi – potremmo dire dall’incontro tra essi – che si viene dipanando il disegno del tessuto. L’intreccio rappresenta quindi il modo in cui il mondo si incastra e si sviluppa.

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La trama del mondo – Il filo

Il tema delle Officine BC per l’anno 2022/2023 avrà come titolo “La trama del mondo” e seguirà un… filo conduttore che, nelle nostre intenzioni, ci porterà ad immaginare metaforicamente il “mondo” come un laboratorio di tessitura. Un viaggio dove continuare a fare esperienza concreta di tutto ciò che è letteratura, arte e, in fondo, ciò che siamo noi, le nostre memorie, i nostri ricordi, le nostre storie, che ci circondano e ci creano, giorno dopo giorno.

Pinturicchio – Il ritorno di Ulisse

[…] Tela sottile, tela grande, immensa,
A oprar si mise […]

[…] Finchè il giorno splendea, tessea la tela

Superba; e poi la distessea la notte

Al complice chiaror di mute faci. […]

È Penelope, nel racconto di Omero nel secondo libro dell’Odissea. Penelope siede davanti al telaio: dobbiamo immaginare un telaio a pesi, il primo tipo di telaio ad essere inventato dall’uomo sin dal periodo neolitico e rimasto in uso presso i popoli del Mediterraneo anche dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Una macchina molto semplice che, rispetto ai telai moderni, comincia a costruire il tessuto nella sua parte alta. [Continua »]


Lasciarsi l’orizzonte alle spalle

Non si può tornare indietro
Le strade sono piene di detriti
Macerie di un passato che un giorno
Era stato un futuro entusiasmante

Questa è la strofa di una canzone di Jovanotti del 2015, una canzone che non a caso porta il titolo L’alba. Il pezzo celebra l’esaltazione che proviamo di fronte a ogni nuovo inizio, espressione del nostro amore della vita, come una sensazione umana positiva che spinge all’azione e regala soddisfazione e pienezza. Tutto questo è l’alba: come ogni mattina nasce un nuovo sole, così la nostra stella si trova a delineare un nuovo orizzonte che sostituisce il vecchio, scomparso la sera prima al tramonto.

Si gioisce della nascita di una nuova speranza, di una nuova prospettiva di vita e un nuovo futuro da raggiungere, dunque, ma si riflette anche sulla scomparsa del sogno o della destinazione precedente, quello che forse si è compiuto o forse no ma non importa perché in ogni caso adesso ce lo siamo lasciato alle spalle.

L’alba è già qua
Per quanto sia normale vederla ritornare
Mi illumina di novità
Mi dà una possibilità

Il fatto che sia normale veder tornare l’alba è qui dato per assodato, viene liquidato al secondo verso del ritornello, ma non è un dettaglio che viene trascurato.

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“Senza speranza e senza disperazione”     

Tess Gallagher, nella sua introduzione alla raccolta completa delle poesie di Raymond Carver, scrive: “Senza speranza e senza disperazione”: questo sommesso ma deciso slogan di Isak Dinesen ha sventolato come uno stendardo sopra gli ultimi dieci anni di vita di Raymond Carver.

La raccolta di poesie si intitola “Orientarsi con le stelle”. La citazione della scrittrice Karen Blixen e il nesso al bisogno di punti di riferimento, gli astri, per “andare ad oriente” non sono semplicemente un elegante gioco letterario ma una sorta di metafora che accomuna la vita con la poesia.

Orientarsi – lo si è visto attraverso i vari momenti che BC quest’anno ha dedicato al tema – significa, in senso proprio, volgere a oriente, disporre o disporsi in un determinato verso rispetto ai punti cardinali o ad altri punti di riferimento. [Continua »]


Viaggi dell’infinito

L’orizzonte è un concetto bivalente: un punto di riferimento fermo che regala con costanza una rinnovata sicurezza ma anche un elemento inafferrabile; una sottile linea lontana che non raggiungiamo mai, che non “tocchiamo” mai ma che è sempre lì, a fare da sponda ai nostri viaggi, da confine ai nostri limiti, da conquista ai nostri sogni, ai nostri desideri.

L’orizzonte è sempre all’interno di un viaggio: rappresenta la tensione ultima, quel punto d’arrivo che cambia costantemente come cambiano i nostri passi sulle strade che percorriamo.

Cosa ci aspetta alla fine dell’orizzonte? Dovremo fermarci o avremo l’opportunità di proseguire, di andare oltre?

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BombaMag n. 6: Siamo ancora in grado di comunicare?

Con la ripresa delle Officine e il miglioramento delle condizioni imposte dalla pandemia, BombaMag ha spontaneamente ridotto la propria presenza nella vita associativa di BC ed è diventata una pubblicazione più occasionale.

Abbiamo da mesi in cantiere un numero di cui è stata più volte posticipata l’uscita, ma che in realtà non ha un inizio né una fine e che quindi abbiamo deciso di pubblicare oggi così com’è, rimasto nella sua ultima versione, “incompiuta”.

Il numero 6 di BombaMag si ispira platealmente nella grafica a “Il medium è il massaggio” di McLuhan per porre però alcuni quesiti più contemporanei: in questo nuovo villaggio globale, ancora più segnato dall’istantaneità e dalla contemporaneità, dalla reciproca connessione, dalla possibilità di parlare sempre, a tutti, di qualunque cosa, stiamo perdendo la capacità di ascoltare, elaborare, discernere?

Come vivere e comunicare in un mondo saturo di immagini, permeato di rumore di fondo e che ci chiama, continuamente, alla reazione immediata, di pancia? Cosa è ovvio davanti a noi, che non notiamo perché attenti solo – come direbbe proprio McLuhan – allo specchietto retrovisore?

Buona lettura (o, forse meglio, buona visione)!


Avviso: sospensione dell’Officina di aprile

A seguito di una situazione imprevista abbiamo ritenuto di sospendere l’Officina fissata per sabato 23 aprile e rinviarla a sabato 21 maggio, mentre è confermato il laboratorio di lettura previsto per martedì 26 aprile. Seguite sempre il calendario in alto a sinistra nella nostra home page e vi terremo aggiornati tramite questo sito e i nostri social (Facebook, Twitter).

Ci scusiamo per il disagio. Grazie e a presto!