Pugni & Strega, stridono i Nirvana.

«No, il vero dramma è che da un momento all’altro si era rotto l’incantesimo. Da un momento all’altro, dopo quella serie che mi aveva attaccato alle corde, i rumori e le grida e le voci e tutto il resto mi erano tornati addosso come un treno merci, e i colpi non li vedevo più al rallentatore, non avevo quella sensazione quasi magica che mi permetteva di giocherellare con i miei avversari, quella sorta di sguardo rallentato che mi faceva vedere i colpi non prima che partissero ma mentre ancora erano in movimento, e agire di conseguenza. D’un tratto la realtà si era ricomposta là davanti agli occhi così com’era, alla sua velocità, e questo mi terrorizzava.»

Metto su un glorioso ultimo disco (In Utero, Nirvana) per un libro che raccoglie tre racconti, Pugni di Pietro Grossi, (Sellerio, 2006), che ha immediatamente proiettato il ventottenne autore nella cinquina del Premio Strega di quest’anno. [Continua »]


Nasce il Videopodcast di Asterione

Nei giorni scorsi, dopo una lunga e silenziosa preparazione, il Gruppo Asterione ha dato alla luce il proprio videopodcast esordendo con un’intervista di Salvatore Martini a Raffaele Castria, attore, regista, direttore del Teatro Stabile del Giallo di Roma.

Raffaele Castria

Raffaele Castria

Castria è da anni coinvolto in prima linea nelle attività dell’Associazione Culturale “La Voce della Luna”, nata dall’omonimo Centro Diurno della ASL RM/E ed ora divenuta anche una Compagnia Teatrale dallo stesso nome.

La conversazione parte dal teatro per arrivare al teatro integrato (in cui lavorano insieme attori professionisti e persone di altra provenienza, spesso – ma non necessariamente – giunte da percorsi terapeutici o riabilitativi); inevitabilmente però la riflessione torna al senso stesso del teatro. È anche occasione per chiarire alcuni equivoci sul teatro integrato, troppo sbrigativamente identificato come mera “teatroterapia”. [Continua »]


No colors here

I fuochi nella notte, ieri fino a tardi, oggi mi hanno fatto pensare a una canzone. Niente più blu per piangere / non più tu nel mezzo della notte. Le lacrime sono incolore, e così anche un amore che si spegne. I colori si sfilacciano e svaniscono divorati da un vuoto buio che non asciuga il dolore, e che ingoiando i colori delle cose le lascia anche senza scopo. Lisa Germano è una cantautrice elegante, eccentrica. No colors here mi girava nella testa da quando si è iniziato a parlare di colori. Come svaniscono i colori? Quando si chiudono gli occhi? No, non basta, le palpebre sono così sottili perché tanto con gli occhi vediamo anche ad occhi chiusi, perché tanto i colori non si vedono soltanto. [Continua »]


Il disincanto o la speranza si incarnano nella concretezza del testo

Ecco la pagina del Diario del laboratorio di scrittura creativa di Bombacarta a Roma relativa all’incontro del 13 Dicembre 2006. Ha collaborato alla stesura del testo Agata Fuso.

Ogni testo di narrativa rivela la percezione della vita del suo autore. Ci sono testi amari, imbevuti di disincanto e di sfiducia. Altri, invece, anche quando raccontano episodi drammatici, sono capaci di speranza. Ce ne rendiamo conto a partire da una bella prima stesura di un racconto di Stefania. È la storia dell’incontro tra un uomo dagli “occhi liquidi”, seduto tra alcune baracche di lamiera sotto i ponti di una tangenziale, la sigaretta in bocca e un cane tra le braccia, e una giovane donna giunta a un punto di non ritorno della sua esistenza. Una donna bisognosa a tal punto di una parola che l’aiuti a superare lo stallo in cui si è fermata la sua vita che, nel prestare attenzione a quest’uomo e nel guardarlo intensamente negli occhi, le sembra di “nuotare in un lago e più parlava più la consistenza del tempo cambiava”. [Continua »]


Notizia – Evento per Francesco Grisi a Cutro

di Rita Lia

Cutro, 27/12/2006

Aria di festa. Atmosfera delle grandi occasioni a Cutro, la sera di mercoledì 27 dicembre. Un parterre super, con rappresentanti delle istituzioni politiche e civili. L’Associazione culturale “Le Madie” Cutro – Crotone e l’Amministrazione comunale sono riuscite a inventarsi una manifestazione all’insegna dell’originalità [Continua »]


The real Christmas

“Untitled, 1985” di Keith Haring

Il vero Natale si nasconde a me da qualche parte ed è immobile, è sacro, è scuro, è pazzo… Coni Re Magi che vengono dal sottosuolo, una Vergine Marina del ghiaccio e della neve, un Giuseppe degli alberi, Gesù come una stella… Presto sarà l’alba, il rosa si spanderà sui campi di neve senza macchia…

The real Christmas is hiding somewhere from me and it is still, it is holy, it is dark, it is insane… With Wise Men from underground, a Virgin Mary of the ice and snow, a Joseph of the trees, a Jesus like a star… Everythings is saved… Soon dawn, the rosy spread over pure snowfields.

(Jack Kerouac, from “Home at Christmas”)


Pornonazi, provocare per divertire e riflettere

Thor KunkelThor Kunkel, che nella quarta di copertina dispiega la sua zazzera spiovente e lo sguardo allucinato da montatore di film porno, è uno dei più controversi e discussi scrittori di lingua tedesca, pur non avendo, anche per motivi anagrafici, divise delle Waffen SS in armadio (cfr. il premio Nobel G. Grass). Con Pornonazi (Fazi, 2006) si cimenta in un temi difficili, capaci di incendiare il più timido dei critici letterari. Nel libro i due elementi che compongono l’astutamente ardito titolo vengono mescolati con mestiere, insieme a sfondi Berlino e Tripoli anni ’40, Marlene Dietrich plus Afrika Korps, in un cocktail molotov che tuttavia brucia solo superficialmente. In realtà, la scabrosità degli argomenti maschera una attenta, impietosa ma fredda, analisi della folle volontà di potenza nazionalsocialista e della guerra persa della “Kälte” biologica contro l’umano. Karl Fussman è uno scenziato e, incidentalmente e per motivi di mero carattere estetico – quella nera è l’unica divisa che attira realmente le ragazze – anche una SS. [Continua »]