Verso i fogli bianchi

Goran TunstromScrive Göran Tunström, il grandissimo scrittore svedese scomparso nel 2000, quando indirizza verso casa un personaggio con il compito di redigere una biografia del proprio padre:

“Sono entrato in casa e mi sono diretto verso i fogli bianchi, verso la fede e il dubbio, il cosmo e il caos, per cercare di organizzare la vita che è stata e che nella ricostruzione torna a essere, se non la sua, almeno una vita, e se non una vita almeno, forse un racconto, un più o meno dolce passatempo sulle ridicole cose che, nel loro insieme, portano il nome di amore”

(grazie a Saverio Simonelli per la citazione)


Quello che la letteratura ditta dentro

un piccolo assaggio della mia tesi di specializzazione interamente dedicata all’esperienza della letteratura 

Soli a combattere coi libri. Un’introduzione.

Starei a meraviglia se ci fosse una moratoria di cento anni sulle chiacchiere letterarie, se si chiudessero tutti i dipartimenti di letteratura e le riviste di libri, e si bandissero i critici. I lettori sarebbero soli coi libri, e chi osasse dire alcunché sui libri sarebbe arrestato o fucilato sul posto. Sì, fucilato. Una moratoria di cento anni sull’insopportabile chiacchiera letteraria. La gente dovrebbe essere lasciata sola a combattere con in libri e riscoprire cosa sono e cosa non sono. Tutto il resto sono chiacchiere. Chiacchiere senza senso. Quando si fanno generalizzazioni si entra in un mondo completamente diverso da quello della letteratura, e non ci sono ponti fra i due.

Così rispondeva Philip Roth all’intervistatore del Guardian il 14 dicembre del 2005 e da qui noi prendiamo le mosse di questo nostro lavoro. Cercheremo di focalizzare la nostra attenzione su uno dei possibili metodi per questa lotta coi libri ipotizzata da Roth, lotta che iconicamente vogliamo affiancare a quella di Giacobbe con l’angelo, figura che evoca e apre quella scia di senso che vogliamo seguire sin da quest’introduzione.
La struttura diadica è omologa: da una parte l’uomo che lotta con l’angelo, dall’altro il lettore col testo con cui ha scelto di confrontarsi. Giacobbe lotta in vista di un fine, lo stesso il lettore consapevole. Lotta, pagina dopo pagina con quel manufatto di carta e parole, lotta per trovare un senso al suo agire.


Tendenze della letteratura italiana (appunti)

1) Settanta – Descrivere il panorama della narrativa italiana degli ultimi anni è compito abbastanza arduo. Tuttavia è possibile stabilire approssimativamente un punto di svolta simbolico tra un “prima” e un “dopo”: il 1980. Gli anni Settanta erano stati caratterizzati dal predominio del politico e del sociale e la letteratura era stata considerata come elemento pre-rivoluzionario dell'”impegno” militante e anti-elitario (Porci con le ali, Cani sciolti, Vogliamo tutto,…) oppure come praticamente inutile e “borghese” perdita di tempo (Pasolini metteva in guardia!). Uno degli effetti fu il prevalere della produzione saggistica su quella narrativa. Semmai vengono riscoperti, postumi, alcuni autori di valore (Saba, Satta, Morselli) e nel ’74-’75 affiorano le scritture contro-tendenza di Morante, Volponi e D’Arrigo.

2) Ottanta – Gli anni Ottanta sono gli anni del “riflusso” sul piano culturale, sociale e anche letterario. Il 1979 si chiudeva con la pubblicazione di Se una notte d’inverno un viaggiatore di Calvino. Il 1980 è l’anno della pubblicazione del primo romanzo “postmoderno” italiano, Il nome della rosa di Umberto Eco e del romanzo generazionale Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli. [Continua »]


Un sito per il poeta Lorenzo Calogero

fonte: www.lorenzocalogero.it

Lorenzo Giovanni Antonio Calogero nasce il 28 maggio 1910 nel piccolo centro di Melicuccà, in provincia di Reggio Calabria, da famiglia “possidente”, il padre Michelangelo figlio di notaio e la madre Maria Giuseppa Cardone, nativa di Bagnara Calabra (pochi chilometri da Melicuccà) figlia di farmacista.

Lorenzo Calogero

Ritratto

Lorenzo è il terzo di sei fratelli. Il paese natale resterà luogo di riferimento affettivo e rifugio del poeta legato essenzialmente alla figura della madre. Lorenzo inizia le scuole elementari a Melicuccà e li conclude a Bagnara, dove vive presso gli zii materni.

Nel 1922 la famiglia Calogero si trasferisce a Reggio Calabria, dove Lorenzo frequenta prima l’Istituto Tecnico, poi cambia corso di studi conseguendo la maturità scientifica. [Continua »]


Connessioni. Nuove forme della cultura al tempo di internet

È appena uscito il nuovo libro di Antonio Spadaro.

Connessioni, Antonio Spadaro“Il libro incita a riflettere sulla fenomenologia dell’incontro in Internet, in quanto luogo frequentato da milioni di persone ogni giorno, spazio che nessuno possiede e che favorisce le connessioni. Tale luogo è diventato un ambiente culturale ed educativo frequentato da milioni di persone, credenti e non, e rappresenta per la Chiesa una formidabile opportunità di comunicazione perché consente di moltiplicare le connessioni sia come collegamenti personali sia per la costituzione di nuove forme di aggregazione sociale”. dalla prefazione di Xavier Debanne

L’inarrestabile sviluppo dell’informatica sta trasformando in profondità il nostro modo di vivere e di comunicare. Una serie di nuovi termini si aggiungono al vocabolario: editoria digitale, biblioteca virtuale, blog, wikipedia, podcasting, web-zine solo per citarne alcuni. Ognuno di essi si presenta come un insieme, affascinante e ambiguo, di opportunità conoscitive e comunicative che sta cambiando radicalmente il volto della cultura.
Sta nascendo un nuovo modo di imparare, di trasmettere e di rielaborare il sapere. Tutto ciò si riflette immancabilmente anche su quella parte fondamentale della cultura che è l’esperienza religiosa e la riflessione teologica.
Da qui la necessità di una mappa per conoscere i cambiamenti in atto e per imparare a valutarne potenzialità e limiti. Con tale intento l’autore, «navigatore» esperto del mondo multimediale, compie una rassegna ragionata e critica di tutte le principali innovazioni introdotte dal digitale, senza dimenticare il collegamento con il meglio di quanto la tradizione da cui proveniamo ha saputo elaborare.

Qui tutte le notizie.


Letteratura: servizio, fantasia, mistero

I Convegni organizzati dall’Associazione Pietre di scarto sembrano avere una vocazione precisa: toccare i nervi sensibili della letteratura, compiere sondaggi e perlustrazioni in terre poco frequentate, quelle delle grandi domande, delle questioni di fondo: la gente si chiede quale libro leggere e gli amici di Pietre di scarto si chiedono a che cosa serve la letteratura; la gente crede che la letteratura sia un pianeta fantastico distante dall avita ordinaria e reale e loro dicono che la fantasia è un modo di rapportarsi alla realtà; la gente crede al mestiere della letteratura e ai suoi prodotti best-sellers e loro parlano del mistero della letteratura.
Ma andiamo con ordine, riprendendo le fila di un discorso tutto in evoluzione dinamica e che non mancherà di riservare sorprese. Comincerò raccontandovi un’esperienza. [Continua »]


Il mistero di scrivere

Il Convegno IL MISTERO DI SCRIVERE che si è svolto a Reggio Calabria nei giorni 24-25-26 febbraio, per iniziativa dell’Associazione “Pietre di scarto” federata a BombaCarta, con il contributo del CIDI di Reggio e della Fondazione “R.Misasi”, è stata un’esperienza così ricca ed importante che mi pare opportuno darne informazione a tutti, soprattutto nella speranza di indurre ad ascoltare la registrazione di tutti gli interventi ormai on line, grazie ad Antonio Spadaro e a Cristiano Gaston. Naturalmente qui potrò solo mettere in evidenza poche considerazioni, quelle che più mi hanno colpito, poi si potranno ascoltare le registrazioni o leggere gli atti.

Il primo intervento è stato quello di Antonio Spadaro, che ha cercato di rispondere a due interessanti domande: che cosa c’è di misterioso nello scrivere? L’ispirazione che cos’è? Prendendo spunto da uno (per noi) sconosciuto poeta contemporaneo polacco, Adam Zagajewskj (nei cui confronti ci ha così destato molta curiosità e voglia) ha sgombrato il campo dalle banali connessioni dell’ispirazione con la pura emozione o con il sentimento e l’ha definita una forma di conoscenza più ardente e attenta, una conoscenza “più calda” del mondo, che ci porta ad esplorare l’abisso del vivere. L’ispirazione ci permette di guardare questo “gorgo oscuro” con angoscia (come ha fatto per lo più la poesia del Novecento), ma anche con meraviglia, con un incantato stupore che ci riporta ad essere contemporanei della creazione. [Continua »]